UN MIRTO CON... SERGIO GORI

UN MIRTO CON... SERGIO GORITUTTOmercatoWEB.com
sabato 13 agosto 2022, 00:00Un mirto con...
di Roberta Lai

Riguardo all'attualità in chiave Cagliari, la redazione di TuttoCagliari.Net ha intervistato in esclusiva Sergio "Bobo" Gori, ex attaccante e protagonista dell'eroico scudetto rossoblù del 1970.

Come giudica la rosa del Cagliari a meno di ventiquattro ore dalla prima partita di campionato?

“Visti i risultati negativi degli ultimi anni nella conduzione tecnica, penso che quest’anno il presidente abbia costruito una squadra con le caratteristiche per stare in Serie B e per risalire immediatamente. La Serie B non il posto per il Cagliari”.

Stiamo assistendo a una sessione di calciomercato non più costituita da nomi blasonati bensì da giocatori con esperienza o comunque voglia di affermarsi.

“È inutile avere dei nomi blasonati per poi incappare come negli anni passati in stagioni negative e di sacrifici in fondo alla classifica. Credo che le esperienze passate siano state utili alla società per intraprendere un volume di compravendite che possano dare certezze pratiche e non velleitarie. Certezze pratiche per la Serie b e soprattutto per puntare subito a ritornare in A. per questo obiettivo non servono i nomi blasonati ma giocatori di categoria”.

Cosa pensa dei nuovi acquisti? Altri due nomi sono stati ufficializzati nel pomeriggio.

“Ho letto dei due acquisti, Dossena e Millico. Non li conosco tecnicamente per poter dare un giudizio. Spero però che le esperienze negative abbiano dato allo staff tecnico del Cagliari di andare su giocatori che siano di categoria e soprattutto adatti a un campionato impegnativo. Il distacco tra Serie A e Serie B è molto alto, molti giocatori necessari e indispensabili in un caso possono non esserlo nell’altro. In questo senso l’esempio del Monza dell’anno scorso penso sia rilevante: una squadra che è stata promossa ma che ora ha bisogno di quattordici acquisti per poter affrontare il campionato. È necessaria una visione pratica della Serie B in modo da puntare su risultati importanti”.

Diversi giocatori importanti per tanto tempo legati al Cagliari come Joao Pedro, Carboni e Cragno hanno deciso di svestire i colori rossoblù. Rifondazione necessaria per ripartire?

“Le cessioni erano inevitabili. Quando si oltrepassa quella linea di demarcazione tra Serie A e Serie B è normale che qualche giocatore vada via. Credo abbiano fatto la scelta giusta per proseguire la loro carriera in una dimensione differente così come è giusto che il Cagliari abbia approntato una squadra diversa da quella dell’anno scorso che tra l’altro non ha dato grandi soddisfazioni. Il calcio di oggi non dà più spazio ai sentimenti romantici dei giocatori. Ormai si guarda più ai contratti, ai soldi, alla carriera. Gente come Riva che si è affezionata alla sua terra e alla sua squadra per tutta la vita di questi tempi è un’utopia che non ha più ragione di essere”.

Sono rimaste però alcune pedine fondamentali per la squadra. Chi, secondo lei, può fare la differenza dal punto di vista tecnico e soprattutto dal punto di vista caratteriale?

“Pavoletti. È un giocatore che aveva possibilità soprattutto nel colpo di testa, di essere una punta importante. Non so se con l’andare del tempo si è appassita questa sua importante caratteristica o se lo è ancora. Un Pavoletti vecchia maniera sarebbe un uomo di rigore determinante per risalire subito”.

Fabio Liverani è l’uomo giusto per portare avanti l’obiettivo dell’immediata promozione?

“Il campionato di Serie B è talmente legato a dei meccanismi di equilibrio che è difficile rispondere a questa domanda. Ci sono tanti allenatori bravi ma l’importante è scegliere il progetto, i giocatori giusti per la categoria. Se il presidente ha optato per Liverani è perché lo riteneva adatto a quelli che sono i progetti del Cagliari”.

Si ringrazia Sergio Gori per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.