UN MIRTO CON... VITTORIO PUSCEDDU

UN MIRTO CON... VITTORIO PUSCEDDUTUTTOmercatoWEB.com
martedì 27 giugno 2023, 02:11Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Il cannone di Buggerru. Il suo sinistro al fulmicotone agita ancora i sonni dei portieri degli anni Novanta, a cui davanti alle sue sassate dalla distanza restavano solo due opzioni: scansarsi o bruciarsi i guantoni.

Per anni terzino del Cagliari che furoreggiava in Italia e in Europa, abile tanto nelle conclusioni quanto negli assist per gli attaccanti coi suoi cross precisi e calibrati, Vittorio Pusceddu è stato lo stantuffo della corsia mancina per eccellenza della storia recente rossoblù. Protagonista della qualificazione Uefa e della successiva (quasi) trionfale campagna europea, ha militato nella versione forse più convincente e competitiva del Cagliari dopo quella – scudettata – di Gigi Riva e compagni.

Tutt’oggi segue con attenzione le vicende isolane, e fa un tifo sfegatato per quei colori che l’hanno vestito per cinque anni della sua lunga e raminga carriera, spesa in giro per l’Italia tra squadre di prestigio e di alta classifica: dal Torino al Napoli, dal Verona all’Udinese alla Fiorentina.

Vittorio, ci eravamo lasciati prima delle finali playoff che attendevano il Cagliari. Come valuta le sfide contro Parma e Bari?

“Direi che a Cagliari il Bari ha disputato un’ottima partita. Nonostante il vantaggio lampo dei rossoblù i biancorossi hanno messo alla frusta la difesa isolana, e Radunovic ha dovuto sfoderare delle parate incredibili per mantenere il vantaggio. Come ammesso dallo stesso Ranieri, credo che il Bari in quell’occasione avrebbe meritato di vincere la gara.

Al San Nicola invece si sono invertiti i ruoli: è stato il Cagliari a dominare e il portiere del Bari a dover fare gli straordinari, tirando fuori in più circostanze il meglio del suo repertorio. Penso che il Cagliari, nel complesso, non abbia rubato nulla. Si è trattato di due sfide estremamente equilibrate, e l’ago della bilancia ha finito per pendere dalla parte dei rossoblù per via di un episodio risolutore, il gol di Pavoletti al 94’.

All’andata erano stati i galletti a pareggiare fuori tempo massimo, mentre nel match decisivo abbiamo trovato noi la zampata vincente in pieno recupero. Questo è stato ciò che ha fatto la differenza tra due ottime formazioni, che hanno disputato entrambe una grande doppia finale e che, per conto mio, avrebbero meritato tutte e due di salire in serie A. Ovviamente siamo contenti che in serie B ci sia rimasto il Bari, ma per il gioco espresso sia i sardi che i pugliesi avevano legittimato le ambizioni di promozione.

Col Parma credo che il pareggio del Tardini fosse meritato, perché Ranieri ha imbrigliato i gialloblù e non gli ha consentito di rendersi granché pericolosi nell’arco di tutto il match. È stata una gara giocata in modo lucido e giudizioso dal Cagliari. Devo ripetermi: chi meritava la serie A erano Cagliari e Bari, e sono state le circostanze del momento a determinare la squadra vincente.”

La sensazione è stata quella di vedere un Cagliari, soprattutto nei playoff e nell’ultima parte della regular season, più convincente e brillante fuori casa che all’Unipol Domus. È d’accordo?

“Probabilmente per l’assetto in campo e per gli uomini schierati da Ranieri nella parte finale della stagione i rossoblù erano più adatti a giocare fuori casa, sfruttando il contropiede e la possibilità di fruire di spazi più ampi in avanti.

Però va detto che contro il Bari, al San Nicola, contropiedi praticamente non se ne sono visti. Il Cagliari ha comandato il gioco tenendo sempre in mano il pallino, ha creato una grande quantità di occasioni e dunque ha meritato la vittoria.”

Come spiega, invece, il primo tempo deficitario in casa contro il Parma, nella semifinale d’andata?

“In quell’occasione certe scelte di formazione, a dire la verità, mi avevano lasciato un po’ perplesso. In particolare l’esclusione di Deiola dall’undici iniziale mi sembrava un errore: dal suo ritorno in campo Alessandro era stato fondamentale negli equilibri difensivi e del centrocampo cagliaritano. Probabilmente il mister l’aveva visto un po’ stanco. Tuttavia, inserendo nella ripresa lui e Luvumbo ha risolto la partita. A proposito di Luvumbo: l’angolano quest’anno ha avuto un rendimento molto altalenante. È vero che è stato assolutamente decisivo col Parma, ma da un giocatore con le sue caratteristiche e con le sue potenzialità io mi aspetto qualcosa di più.

Non può sempre pensare di entrare gli ultimi venti-trenta minuti e fare la differenza. Uno come lui, coi suoi strappi e le sue accelerazioni, la differenza la deve fare dal primo all’ultimo minuto. Deve trovare continuità e mettere a frutto fino in fondo le sue qualità. Tra l’altro coi suoi spunti travolgenti infiamma il pubblico, e rende l’atmosfera incandescente per le squadre avversarie. È fondamentale che maturi e diventi imprescindibile per tutti i novanta minuti.”

La campagna acquisti del Cagliari sta entrando nel vivo. Come deve intervenire il DS Bonato? Mettendo pesantemente mano al portafogli o solo con alcuni acquisti mirati volti a puntellare l’organico?

“A mio avviso c’è molto da lavorare. Dei titolari almeno sei o sette andrebbero cambiati, o perlomeno dovrebbero essere aggiunti degli innesti di qualità e di categoria. In fase difensiva c’è sicuramente da intervenire, e urge anche un attaccante di alto livello da affiancare a Lapadula. Purtroppo Pavoletti negli ultimi anni è stato molto limitato dai suoi problemi fisici, e non ha potuto fornire il contributo che ci si aspettava da lui.  Con la serie A non si scherza: è una categoria completamente diversa dalla cadetteria. Servono acquisti ‘pesanti’ e importanti sul mercato.”