Cagliari, aria nuova e testa alta: ora l’esame Inter all’Unipol Domus

Prosegue senza soste il lavoro in casa Cagliari. Archiviata la vittoria in Coppa Italia con il 4-1 al Frosinone, i rossoblù hanno ripreso ad allenarsi in vista del prossimo appuntamento di campionato: sabato 27 settembre, ancora all’Unipol Domus, arriverà l’Inter. Il calendario non concede respiro, ma la squadra di Fabio Pisacane ci arriva con energia e fiducia rinnovate, figlie di un percorso che sta mescolando risultati, idee e un’identità sempre più marcata. La Coppa ha fatto da spinta: partita vera per un tempo, poi ripresa dominata e qualificazione centrata con autorevolezza. Ad attendere i sardi agli ottavi ci sarà il Napoli campione d’Italia, un banco di prova che misura ambizione e crescita.
Belotti, il riscatto del Gallo: doppietta con Lecce e nuovi traguardi
Andrea Belotti si è subito preso la scena in maglia rossoblù. Alla seconda apparizione con il Cagliari, il “Gallo” ha trovato una doppietta che ha steso il Lecce in rimonta, confermando di poter essere il riferimento offensivo tanto atteso. A 31 anni, l’attaccante è in cerca di riscatto dopo stagioni complicate, e i dati lo incoronano protagonista: come riportato da Opta, è stato il primo giocatore a realizzare una marcatura multipla alla presenza numero 350 in Serie A tra coloro che hanno esordito nell’era dei tre punti a vittoria. Non a caso, Belotti è diventato un punto fermo delle quote nei siti scommesse di Serie A e con queste due reti, ha raggiunto quota 116 gol in Serie A, agganciando mostri sacri come Lautaro Martinez e Sandro Mazzola nella classifica all-time.
Dal CRAI Sport Center, segnali incoraggianti
L'ultima seduta di allenamento conferma un’impostazione di lavoro chiara: gruppo diviso tra chi ha giocato di più con il Frosinone, impegnato in scarico tra palestra e campo, e il resto della rosa, che ha svolto esercitazioni tecniche e possessi a tema prima di chiudere con una partitella su spazi ridotti. Notizie buone dall’infermeria: Yerry Mina ha lavorato in gruppo con continuità, così come Adam Obert e Michael Folorunsho, elementi cardine per struttura, aggressività e letture senza palla. Programma personalizzato per Zito Luvumbo, Boris Radunovic e Nicola Pintus; riposo precauzionale per Gabriele Zappa, uscito per un risentimento al retto femorale sinistro. Il messaggio dello staff è semplice: procedere senza forzature, consolidando ritmo e principi, con uno sguardo pratico a minutaggi e gestione delle energie in vista di un confronto ad altissima intensità come quello con l’Inter. Le speranze del Cagliari contro l’Inter, alimentate dal buon avvio di stagione e dal ritrovato entusiasmo dopo i successi in Coppa e campionato, trovano conferma anche fuori dal campo nelle quote, anche se pendono in favore dei nerazzurri avendo quest'ultimi il favore anche nelle quote champions league 2025/2026 aggiornate live su betfair.
Porte aperte: Cagliari e tifosi, un patto da rinnovare
Oggi giovedì 25 settembre, il CRAI Sport Center aprirà i cancelli: allenamento a porte aperte alle 16, ingresso da via Sa Ruina con accesso dalle 15. Basterà scaricare il pass gratuito dal sito ufficiale o su TicketOne per poter seguire da vicino la seduta. Un gesto che non è solo comunicazione, ma sostanza: la squadra si fa vedere, condivide ritmo e fatica, alimenta il legame con una piazza che quest’anno ha risposto presente e che può diventare fattore aggiunto all’Unipol Domus. La compattezza dell’ambiente conta, specie in un gruppo giovane che si nutre di fiducia e calore per accelerare i processi di crescita.
Coppa Italia, ripresa d’autore: così si costruiscono fiducia e convinzioni
La qualificazione agli ottavi è maturata con una partita in due atti. Avvio sprint grazie al rigore trasformato da Gaetano, pareggio del Frosinone con Vergani e traversa di Ndow che ha ricordato quanto la Coppa, se sottovalutata, possa farsi scivolosa. Nella ripresa è cambiato tutto: l’ingresso di Felici ha aperto la fascia sinistra, allungato il campo e innescato Borrelli, che ha firmato il 2-1 da vero numero 9 e poi ha guidato la squadra nel tenere alta la pressione. Lo stesso Felici ha trovato la terza rete premiando un’azione in sovrapposizione condotta con tempi perfetti, mentre Cavuoti ha chiuso il tabellino con personalità da veterano. Il 4-1 è fotografia di un Cagliari capace di alzare giri e qualità quando legge bene i momenti, e soprattutto quando inserisce dalla panchina energia e strappi senza perdere equilibrio tra linee.
Rotazioni intelligenti, principi saldi: la mano di Pisacane
Pisacane ha spiegato con chiarezza la logica dietro le scelte: alternare gli uomini, dare minuti a chi ne aveva pochi, proteggere i carichi in una serata di caldo e umidità pesanti senza snaturare la squadra. Dentro Ciocci per la Coppa, Cavuoti mezzala a sinistra per alzare qualità nella rifinitura, Gaetano tra le linee con libertà di muovere la prima pressione e due classe 2005 come Kilicsoy e Idrissi a spingere ritmo e coraggio. Una rotazione razionale, che ha mandato un messaggio al gruppo: tutti dentro al progetto, nel rispetto di gerarchie dinamiche che si conquistano in settimana e si ribadiscono in partita. È un Cagliari che non cambia pelle a ogni gara, ma adatta i dettagli senza smarrire i principi: aggressività ordinata, campo lungo quando serve, densità in zona palla e volontà di verticalizzare con pochi passaggi quando si apre la finestra.
Giovani, idee e visione: benzina verde nel motore rossoblù
Il Cagliari di quest’anno è tra le squadre con l’età media più bassa del campionato. Una scelta non estemporanea: dietro c’è una visione condivisa dal presidente Tommaso Giulini e dal nuovo direttore sportivo Guido Angelozzi, con il beneplacito tecnico di Pisacane. L’investitura del mister, cresciuto in Primavera e fresco di abilitazione UEFA Pro, ha senso proprio in questo contesto: sa parlare ai giovani, sa quanto conti l’allenamento come luogo d’identità, sa costruire percorsi individuali dentro l’idea collettiva. È così che i margini di un talento come Sebastiano Esposito diventano progetto e non soltanto attesa; è così che uno come Marco Palestra, passato da tutte le trafile azzurre, trova minuti e responsabilità da capitalizzare oggi e valorizzare domani. L’elenco delle energie nuove è lungo: Obert che si prende il reparto con maturità sorprendente, Idrissi che sale di gamba e letture, Kilicsoy che alterna strappi e qualità tra le linee, Liteta e Prati che aggiungono geometrie e aggressività, fino a Juan Rodriguez e Zé Pedro che, assuefatti al ritmo del nostro campionato, possono alzare il livello della competizione interna. In questo quadro, Borrelli e Felici fanno da cerniera: non più “giovanissimi”, ma nel pieno dell’età in cui si decide una carriera, pronti a prendersi peso specifico ogni tre giorni.
Luvumbo, assenza pesante: tempi, gestione e soluzioni alternative
Capitolo Zito Luvumbo. L’angolano resta ai box per una lesione distrattiva di basso grado agli adduttori della coscia destra: percorso personalizzato, nessuna corsa ai tempi e l’obiettivo di un rientro duraturo, non estemporaneo. Salterà l’Inter, con possibilità concreta di tornare tra i convocati per la trasferta di Udine. La sua assenza pesa in termini di imprevedibilità e profondità, ma la squadra ha imparato a compensare con catene laterali più partecipate, a cominciare da quella di sinistra, dove Felici e Idrissi hanno mostrato di poter produrre volume senza scoprire la coperta. Davanti, la staffetta tra Esposito e Borrelli offre soluzioni complementari: il primo lega il gioco e accompagna la rifinitura, il secondo attacca il primo palo e occupa l’area.
Un organico che cresce: equilibrio tra competitività e gestione
La buona notizia è che la rosa risponde. Mina e Obert insieme danno statura e carisma, Folorunsho aggiunge percussione verticale, Gaetano tra le linee offre il primo passaggio “filo” per accendere i movimenti in profondità. In porta, la scelta di dare la Coppa a Ciocci ha pagato in fiducia e continuità, mentre in campionato il rientro di Radunovic, appena smaltiti i carichi del personalizzato, aggiungerà esperienza nella gestione di area e piazzati. La chiave, adesso, è non trasformare ogni rotazione in rivoluzione: l’idea di Pisacane è chiara, cambiare due-tre pedine per partita senza tocchi drastici all’ossatura, alzando la competitività interna e riducendo i rischi fisiologici dei tre impegni in sette giorni.
Domus, cuore pulsante: perché ogni partita valga più dei tre punti
Cagliari-Inter non sarà soltanto “una delle trentotto”. È una verifica di personalità, gestione delle emozioni, capacità di stare nella partita quando si alza il livello. L’obiettivo non cambia: trasformare la spinta della Domus in benzina buona per i ragazzi, far scorrere l’energia dai seggiolini all’erba, restituendo con coraggio e responsabilità. Se il Cagliari continuerà a mantenere questa coerenza tra parole e campo, tra progetto e scelte, tra giovani e guida tecnica, la stagione potrà raccontare molto più di una salvezza tranquilla. Potrà raccontare un’identità che si costruisce, passo dopo passo, fino a diventare abitudine.