Stadio Meazza, la svolta in aula: Forza Italia si astiene, vendita più vicina

Giornata decisiva a Palazzo Marino per il futuro dello stadio Meazza. Dopo il nulla di fatto di giovedì scorso, quando la seduta si è conclusa senza il numero legale, oggi il Consiglio comunale di Milano è convocato a oltranza: domani scade infatti l’offerta presentata da Inter e Milan, che prevede l’abbattimento di San Siro e la costruzione di un nuovo impianto da 71.500 posti nello stesso sito.
La svolta di Forza Italia
L’apertura dei lavori è stata segnata da un annuncio rilevante: Alessandro Sorte, coordinatore regionale di Forza Italia, ha chiarito la posizione del partito. “La delibera su San Siro è scritta male, con criticità e lacune, e non possiamo condividerne il merito. Ma si tratta di un passaggio storico per Milano: non solo la vendita di uno stadio, ma un’occasione di riqualificazione urbana e rilancio economico”, ha dichiarato Sorte.
Pur ribadendo la contrarietà al testo così com’è, Forza Italia ha deciso di non votare contro. “Non voteremo sì, ma nemmeno no. L’astensione è una scelta di responsabilità: vogliamo evitare che Milano perda un’opportunità di sviluppo da 1,2 miliardi di euro, che significa occupazione, crescita e infrastrutture all’altezza di una città europea”.
Numeri in bilico, ma l’approvazione è vicina
La decisione di Forza Italia, che si traduce nell’astensione di quattro consiglieri, cambia gli equilibri in aula. Senza il loro voto contrario, il quorum si abbassa e la delibera – nonostante le oltre 40 modifiche già presentate – potrebbe essere approvata dopo ore di dibattito serrato. La maggioranza, che include anche il sindaco Beppe Sala, si avvicina così ai 24 voti necessari per far passare l’atto.
Il futuro di San Siro è appeso a un voto, ma lo scenario appare ormai tracciato: il sì alla vendita è sempre più probabile.