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ESCLUSIVA TC - VITTORIO PUSCEDDU: "Con la Juve il pareggio va decisamente stretto al Cagliari: se i rossoblù avessero concretizzato le occasioni create ora parleremmo di una vittoria netta e meritata. Ma i sardi faticano a gestire le partite..."

ESCLUSIVA TC - VITTORIO PUSCEDDU: "Con la Juve il pareggio va decisamente stretto al Cagliari: se i rossoblù avessero concretizzato le occasioni create ora parleremmo di una vittoria netta e meritata. Ma i sardi faticano a gestire le partite..."TUTTOmercatoWEB.com
domenica 21 aprile 2024, 11:46Esclusive TC
di Matteo Bordiga

Il suo mancino ha mietuto vittime illustri (e numerose). Quando tirava un calcio di punizione la prima preoccupazione degli avversari in barriera era quella di preservare la propria incolumità, perché le bordate al fulmicotone di Vittorio Pusceddu da Buggerru - uno dei più grandi terzini sinistri della storia del Cagliari – facevano tremare i polsi e le gambe.

Oltre alla staffilata dalla distanza il buon Vittorio possedeva una versatilità tattica che gli consentiva di difendere con estrema efficacia e, in fase di possesso, di imperversare sulla fascia rifornendo gli attaccanti con traversoni tesi e precisi, che spesso si trasformavano in assist vincenti. Ancora legatissimo ai colori rossoblù, l’ex satanasso della corsia mancina commenta l’agrodolce 2-2 di venerdì scorso tra i sardi e i bianconeri juventini, rimarcando i progressi dell’undici di Ranieri e rammaricandosi per i due punti persi nel finale.

Vittorio, come possiamo analizzare una partita dai due volti come quella dell’Unipol Domus?

“Il Cagliari ha fatto benissimo per almeno 60 minuti, e certamente può recriminare su alcune situazioni in cui i suoi attaccanti avrebbero potuto e dovuto essere più lucidi e cattivi sotto porta. Poi purtroppo, come spesso capita, è andato incontro a una ‘pausa’ durante la partita che ha consentito alla Juventus di venire fuori e di costruire la sua rimonta. Alla fine credo che il pareggio vada stretto ai rossoblù: se Luvumbo e compagni avessero sfruttato appieno le numerose occasioni che hanno creato ora staremmo parlando di una vittoria netta e meritata.”

La sensazione è che nella ripresa, una volta calata l’intensità del primo tempo, sia mancata la capacità di gestire la gara attraverso il possesso palla: una prerogativa che effettivamente non è quasi mai stata propria del Cagliari di Ranieri, squadra d’assalto e arrembante ma dotata di pochi palleggiatori di qualità e sovente in difficoltà quando si tratta di “amministrare” una situazione di vantaggio, soprattutto contro le “big”.

“Sono perfettamente d’accordo. Il Cagliari fa fatica a gestire le partite, proprio a livello di squadra: quando veniamo attaccati soffriamo sempre troppo. Non a caso, molte vittorie sono arrivate in rimonta. Quello che dispiace è che, ben conoscendo questo limite, non si riesca a trovare una soluzione definitiva. Ed è un peccato, perché soprattutto le ultime sfide contro le grandi per larghi tratti sono state giocate molto bene. Per capirci: il fatto che Vlahovic e compagni siano usciti dal guscio nel secondo tempo è stato più demerito del Cagliari che merito della Juventus. Anche perché i bianconeri mi sono sembrati un po’ scarichi, poco cattivi, privi di mordente.”

Per ovviare a questa difficoltà nel mantenere il controllo della palla e della partita potrebbe essere utile in estate – naturalmente presupponendo che il Cagliari rimanga in serie A – acquistare un paio di centrocampisti di qualità in grado di dettare i tempi di gioco alla squadra?

“Penso di sì, ma queste sono valutazioni che dovrà fare il mister – e mi auguro che per l’anno prossimo venga riconfermato Claudio Ranieri. Ad ogni modo credo che un regista capace di prendere per mano la squadra, di palleggiare e, quando necessario, di verticalizzare per le punte sarebbe particolarmente utile nell’economia del gioco rossoblù. La difesa tutto sommato con l’arrivo di Mina - che fa coppia fissa al centro con Dossena - si è abbastanza assestata. Anche le prestazioni di Hatzidiakos sono leggermente migliorate rispetto a un impatto iniziale piuttosto complicato col calcio italiano: ultimamente il greco sta facendo piuttosto bene. In attacco Luvumbo con le sue brucianti accelerazioni crea sempre un gran scompiglio e semina il panico tra i difensori avversari, ma deve ancora sgrezzarsi e migliorare tanto in fase realizzativa: si divora dei gol più facili da segnare che da sbagliare. Al momento di concludere è troppo precipitoso e istintivo: gli servirebbero un po’ più di tranquillità e di freddezza, che magari arriveranno con l’esperienza.”

Per certi versi l’angolano può ricordare, sotto questo aspetto, l’uruguaiano Dario Silva? Lei è stato suo compagno di squadra: anche lui, come Luvumbo, metteva a soqquadro le difese avversarie e poi sbagliava gol facilissimi…

“Dal punto di vista realizzativo il parallelismo non è peregrino: anche Dario, in effetti, sotto rete non era sempre lucido. E in questo Luvumbo un po’ gli assomiglia. Ma, in quanto a caratteristiche tecniche, parliamo di due giocatori completamente diversi: Luvumbo sfrutta la sua velocità per ‘strappare’ e attaccare la profondità. Dario Silva correva per tre, recuperava un sacco di palloni, pressava furiosamente i difensori avversari e faceva segnare tantissimi gol alla prima punta che affiancava - penso soprattutto a Roberto Muzzi.”