Arbitra israeliana transgender si racconta 'ho scelto me stessa'

(ANSA) - ROMA, 12 SET - Voleva essere donna e arbitro. I sogni della sua vita, per 26 anni in ombra, si sono realizzati tutti in una volta. Sapir Berman si illumina quando ricorda il momento in cui tutto quello per cui aveva lottato aveva dato i suoi frutti: 31 anni, l'israeliana quest'anno è diventata la prima donna transgender ad arbitrare una partita di calcio internazionale. "Ho sempre desiderato essere una donna e ho sempre desiderato essere un arbitro di calcio - ha raccontato - E poi quei due sogni si sono fusi in uno, in un'esplosione di gioia". Quello che "sto facendo è giusto, sto scegliendo me stessa, sto mostrando al mondo che è possibile". Berman ripercorre la sua storia, in cui naturalmente non è mancato il dolore. "Da quando avevo cinque anni volevo essere una donna, una ragazza. Ma quando ho iniziato a giocare a calcio, ho capito che il mio sogno di essere una donna e giocare a calcio non erano compatibili - spiega - Così ho deciso di nascondere chi ero e continuare a giocare a calcio. Mi sono nascosta per quasi 26 anni". Cresciuta in una famiglia appassionata di calcio, ha giocato nel ruolo di difensore fino all'età di 15 anni. Poi, quando si è resa conto che non avrebbe avuto un futuro giocando a pallone, ha scelto la carriera da arbitro e si è fatta subito strada arrivando a dirigere partite della prima divisione maschile del suo Paese. Sempre celando il suo "segreto più intimo". La svolta è arrivata durante il lockdown per il Covid nel 2020. Sapir Berman ha deciso che quella non poteva andare avanti così: "Mi sono chiesta, è questa la mia vita?' e ho deciso di fare coming out".
Pensava che questo avrebbe messo fine alla sua carriera. Poi il percorso di transizione iniziato nel 2021. "Non sapevo cosa fare, cosa comportasse, cosa aspettarmi -, ammette - Quando ho iniziato la terapia ormonale come parte della transizione, inizialmente provavo risentimento per il mio corpo. Fuori dal campo mi sentivo bene, ma dentro era come se stessi rovinando la mia carriera". Due test di idoneità falliti e la retrocessione in una serie inferiore: quest'anno invece è arrivato il via libera internazionale e ora Sapir Berman sogna di arbitrare partite di Champions League, Europei o Mondiali. A marzo, a Belfast la partita di qualificazione per l'Europeo Under 17 femminile tra Irlanda del Nord e Montenegro l'ha resa il primo arbitro transgender in un match internazionale ufficiale nella storia del calcio europeo. Sapir Berman ora confida negli organi di governo affinché ""trovino un modo per integrare, unire e diversificare". In campo, però, la risposta è stata positiva, sia da parte delle giocatrici che dei tifosi. "I fan mi insultano ancora, ma ora usano nomi femminili - sorride -. È una sorta di approvazione, mi vedono esattamente per come sono". E per strada, i giovani si fermano per dirle che la sua storia ha dato loro speranza. "Mi riempie di orgoglio, mi dà tanta forza per andare avanti. Perché alla fine, ho scelto solo me stessa". (ANSA).