Battistini (ag.Caprile): “Elia orgoglioso della convocazione. Cagliari ha creduto in lui investendo tanto, ora vuole continuare a crescere”
Ai microfoni di Radio Sportiva è intervenuto Graziano Battistini, ex portiere e agente di Elia Caprile, che ha commentato la convocazione in Nazionale del suo assistito e il percorso di crescita del numero uno rossoblù. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net.
Quando gli è stata comunicata la convocazione in Nazionale, come ha reagito Caprile?
“Era molto contento perché comunque era un suo obiettivo ed è sempre stato un suo obiettivo. È ovvio che questo rappresenti un punto di partenza, non di arrivo. È molto concentrato e determinato a dimostrare il suo valore e a ripagare la fiducia che gli è stata data".
Buffon gli ha detto qualcosa?
“So che Gigi è un suo estimatore. Sicuramente ci sono dinamiche che non conosco nel dettaglio, ma Buffon è sempre stato un suo grande ammiratore".
Caprile ha avuto un percorso particolare, fatto di gavetta e scelte progressive. È così?
“Sì, credo che questo percorso gli abbia permesso di crearsi basi solide. Elia si è sempre guadagnato tutto sul campo, con determinazione e serietà. Non ha mai avuto nulla di regalato, e questo gli ha permesso di costruire la carriera passo dopo passo".
Il ruolo del portiere oggi è molto diverso rispetto a quando giocavi tu. In cosa Caprile rappresenta questa evoluzione?
“È un portiere che interpreta al 100% l’evoluzione moderna del ruolo. Ha coraggio, personalità, non ha paura di prendersi responsabilità. È padrone dell’area, gioca bene con i piedi, comanda la difesa. Ai miei tempi era diverso: noi eravamo più orientati sull’uscita alta e sul rilancio, oggi invece si richiede molto di più nella costruzione del gioco".
Il Cagliari ha creduto fortemente in lui.
“Sì, assolutamente. A 24 anni Elia è portiere del Cagliari e sta crescendo tanto. L’anno scorso non ha avuto la possibilità di diventare il titolare del Napoli, ma non ci sono polemiche: sono scelte rispettabili. A Cagliari si è ripreso il protagonismo e la scelta si è rivelata positiva. Il presidente Giulini ha creduto in lui, investendo circa otto milioni e mezzo di euro. Ora l’obiettivo è chiaro: mantenere la categoria e continuare su questa linea di crescita".
Un’ultima curiosità: segue ancora l’Hellas Verona, città dove vive?
“Sì, vivo a Verona e sono molto legato a questa città. Però anche Udine e Bari mi hanno dato tanto. Ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa di positivo e mi ha permesso di essere la persona che sono oggi".