Cagliari, Zappa: "Pavoletti riferimento assoluto. Nainggolan un top, Mancosu un signore, Joao Pedro un leader silenzioso"

Cagliari, Zappa: "Pavoletti riferimento assoluto. Nainggolan un top, Mancosu un signore, Joao Pedro un leader silenzioso"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Paola Pascalis
Ieri alle 22:00Primo piano
di Vittorio Arba

Il terzino del Cagliari Gabriele Zappa è intervenuto ai microfoni di Fantacalcio TV, parlando del capitano rossoblù Leonardo Pavoletti e ricordando alcuni dei suoi ex compagni più significativi della sua esperienza in Sardegna. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Con Matteo Tramoni siamo arrivati insieme nel 2020, ma purtroppo quell’anno non ha giocato molto. Sentiva il bisogno di andare altrove per esprimersi meglio, e infatti così è stato. È venuto fuori alla grande, è un bel giocatore. Quando ci affronteremo spero di marcarlo bene, magari di dargli anche qualche legnata per non farlo sognare troppo. Pavoletti di testa è nella top 5 mondiale, senza esagerare: c’ha lo scarpino in testa, se la metti bene segna sempre. Crossargli la palla è una garanzia, è un capitano vero, un riferimento per tutti noi. Nainggolan è uno dei giocatori più forti con cui abbia mai giocato. Forza, tiro, leadership… aveva tutto. L’ho conosciuto anche quando ero in Primavera all’Inter e già allora trasmetteva un’energia pazzesca. È stato un top assoluto, a tutti i livelli.

Caceres era il pazzo del gruppo: a dicembre si presentava in ciabatte e maniche corte, diceva che aveva il sangue caliente. Godin invece era più responsabile, più leader, ma con dentro ancora l’entusiasmo del ragazzino. In partitella prendeva palla e voleva dribblare tutti: era bello vedere uno con quell’esperienza divertirsi ancora così. Mancosu è stato un giocatore fortissimo e una persona splendida. Eravamo vicini di posto in spogliatoio, mi ha sempre trattato come un suo pari nonostante avesse dieci anni più di me. Umiltà e qualità pura. Gli ho visto fare un gol da metà campo, uno dei più belli che abbia mai visto dal vivo. Joao Pedro, infine, era un leader silenzioso. Non parlava tanto, ma faceva la differenza coi fatti. In allenamento faceva giocate assurde, aveva un tiro incredibile: calciava di piatto più forte di molti che calciavano di collo. Un talento vero, tanta roba".