Gaetano a L'Unione Sarda: "Cagliari è bellissima, mi è cambiata la vita. Non sono un attaccante, mi piacciono gli assist"
Il fantasista del Cagliari Gianluca Gaetano ha rilasciato una lunga intervista a L'Unione Sarda, realizzata da Enrico Pilia.
Sul nuovo ruolo che lo ha portato ad arretrare il suo raggio d'azione: "Cambio epocale? Venti metri più indietro? Sicuramente, in realtà in carriera ho fatto sia trequartista che il centrocampista, con Spalletti e Garcia ho fatto la mezzala, con Spalletti anche il mediano. Nessuna novità, ma ringrazio il mister per questo spostamento, mi diverto di più e gioco più palloni. Che sensazioni ho quando mi rivedo in tv? Di queste ultime due partite sono molto contento, ho giocato in due posizioni nuove, mi sono piaciuto. Il giorno dopo rivedo sempre la partita, analizzo tutto e vedo sia errori che cose fatte bene. Complessivamente mi sembra un buon momento. Chi è Gaetano? Un attaccante, un trequartista vicino alla punta o un ispiratore? Attaccante neanche per idea. Con Ranieri ho fatto diversi gol e allora si è creato l'equivoco, non sono un bomber, sono un centrocampista, il mio compito è quello di far giocare bene la mia squadra".
Sul dialogo con Pisacane: "Come comunichiamo? Parliamo in napoletano, anche in campo".
Il suo rapporto con il gol: "Il gol è sempre bello, quando ci sono le circostanze devo provare a tirare. Ma ci sono anche gli assist, come quello per Luperto. O a Como, per esempio quello a Folorunsho avrebbe potuto procurare un gol. L'assist è un piacere»"
Sul Cagliari attuale: "Questa quadra più attrezzata a livello di qualità rispetto a quelli di Ranieri e Nicola? In questi due anni e mezzo ho lavorato con tre allenatori diversi, tre squadre molto ben preparate ma quest'anno c'è molta più qualità, con Esposito e Folorunsho abbiano acquistato tantissimo, qualità ne vedo tanta".
Un anno fa, la grande paura per l'incidente a sua moglie. E oggi siete felici, in quattro. «Ricordo tutto benissimo. Tanta paura, perché mia moglie è caduta mentre camminava, era al settimo mese di gravidanza, per fortuna ero dietro di lei. Si fratturò tibia e perone, ma non disse una sola parola, la preoccupazione era solo per Mattia, che stava per nascere. Per fortuna poco dopo in ospedale sentimmo il battito, oggi siamo felici tutti e quattro con la sorellina. Sono botte tremende, ma poi tutto passa».
Sulla città: "A Cagliari sembra di essere a Napoli? Sì, qui è tutto bellissimo, dal primo giorno che sono arrivato. I tifosi mi hanno accolto bene, quando c'era la trattativa fra Cagliari e Napoli i tifosi hanno spinto tanto perché tornassi. Quei sei mesi con Ranieri mi hanno cambiato la vita, non solo quella sportiva. Ho sempre pensato di voler continuare la carriera a Cagliari, qui si lavora benissimo. E c'è anche la Sardegna nelle mie escursioni? Sono andato in giro quando è stato possibile. Devo ancora fare un paio di tour, mi piace vedere il paesaggio quando andiamo in giro per amichevoli. Vedo paesi che mi riprometto di visitare".
Un messaggio ai tifosi: Ci seguono con passione, li ringraziamo sempre per quello che fanno in casa e fuori casa, noi cercheremo sempre di dare tutto. Partendo da sabato prossimo, ci servono quei tre punti col Genoa".