Un anno fa l'ultima al Sant'Elia. E' stato addio o arrivederci?

Un anno fa l'ultima al Sant'Elia. E' stato addio o arrivederci?TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Christian Seu
lunedì 1 aprile 2013, 09:30Primo piano
di Roberto Rubiu

Sembrava un pesce d'aprile di pessimo gusto. Il Cagliari lontano dal Sant'Elia? Ma quando mai. E invece era proprio così: il primo aprile di un anno fa, dopo la bella vittoria sull'Atalanta, i rossoblù facevano le valigie con destinazione Trieste, inaugurando così quel doloroso calvario sul fronte stadio che ancora oggi mette a dura prova la pazienza di tifosi e giocatori.

Ha ospitato 42 anni di storia rossoblù il Sant'Elia. Più dolori che gioie, a conti fatti. Eppure il suo prato verde ha avuto l'onore di accogliere due turni di Coppa dei Campioni (con altrettante vittorie rossoblù contro Saint Etienne e Atletico Madrid), i Mondiali del 1990 e una storica semifinale di Coppa Uefa. Senza contare che le ormai cadenti tribune dell'impianto di via Vespucci possono fregiarsi di aver visto giocare i più grandi calciatori di ogni epoca: da Pelè a Maradona, passando ovviamente per quel Gigi Riva che vi approdò da Campione d'Italia nella stagione 1970/71.

Progettato per 63.000 posti a sedere nel 1965, il Sant'Elia mostrò ben presto alcuni importanti limiti strutturali. Uno su tutti quello riguardante i ferri di armatura, che, in sostanza, non risultavano protetti da un sufficiente strato di cemento per un impianto così vicino al mare. Problemi mai risolti negli anni successivi, nè dal Comune, nè dal Cagliari Calcio nè tantomeno dal restyling effettuato in occasione di Italia '90, quando la realizzazione di una bretella tra la SS 131 e l'Asse Mediano venne preferita alla copertura di tutto lo stadio. Opera, quest'ultima, caldeggiata da Luca Cordero di Montezemolo, presidente del comitato organizzatore del Mondiale.

Così il Sant'Elia è arrivato, con tutti i suoi problemi, fino al 2002, anno in cui il presidente Cellino ha deciso di installare tre tribune Dalmine a ridosso del terreno di gioco, riducendo così la capienza complessiva da circa 40mila a 23mila posti a sedere. Nel 2003 Comune e Cagliari Calcio firmavano una convenzione per la quale la società rossoblù, versando un canone annuale di 50mila euro, si faceva carico dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria dell'impianto. Qualcosa deve essere andato storto però, perchè nel gennaio del 2012 due settori su quattro del Sant'Elia venivano chiusi dalla Commissione provinciale di vigilanza per la caduta di calcinacci nelle vie di esodo. Contemporaneamente il neo eletto sindaco di Cagliari Massimo Zedda, da tempo convinto che Cellino stesse lasciando andare in malora lo stadio per poi appropriarsene a prezzi stracciati, decideva di affidare agli operai del Comune le opere di messa in sicurezza del Sant'Elia. Lavori che sarebbero però terminati solamente a campionato finito, col Cagliari già emigrato a Trieste e deciso a costruirsi una casa provvisoria a Quartu Sant'Elena.

A guastare ulteriormente il rapporto (mai sbocciato, a dire il vero) tra Cellino e Zedda ha senz'altro contribuito la guerra degli affitti, conclusasi con il pignoramento da parte del Comune di 2,5 milioni di euro dalla somma che annualmente Sky versa al Cagliari per i diritti televisivi.

Ora che i rossoblù giocano oramai a Is Arenas, il Sant'Elia si trova in condizioni di evidente degrado. Nonostante il Comune abbia annullato da diversi mesi la convenzione del 2002 (che sarebbe arrivata a naturale scadenza nel prossimo dicembre), sullo stadio è tutt'ora in corso un procedimento di accertamento tecnico preventivo al Tribunale promosso dal Cagliari Calcio, oltre che una diffida all'utilizzo della società rossoblù. Ragioni per cui, negli uffici di via Roma, si preferisce agire con estrema cautela. Intanto poche settimane fa è stato presentato dal sindaco Zedda il Concorso Internazionale di idee: il nuovo Sant'Elia dovrà essere un impianto polivalente da 22-25mila posti, con pista d'atletica retrattile stile Stade de France, interamente coperto e dotato di spazi per la cultura e lo spettacolo. Spesa prevista: 40 milioni di euro circa. Al vincitore del bando andranno 50mila euro, più la possibilità (a discrezione del Comune) di affidamento delle opere di progettazione.

La prospettiva di un impianto non interamente pensato per il calcio, però, non convince del tutto i tifosi, ormai abituati all'idea di uno stadio all'inglese. Eppure, ferma restando l'assoluta priorità di una risoluzione positiva del caso Is Arenas, il recupero del vecchio Sant'Elia potrebbe rivelarsi di fondamentale importanza per il futuro del Cagliari.