ESCLUSIVA TC - MARCO NAPPI: "Il Cagliari non deve avere la mentalità di lottare per salvarsi: il suo obiettivo deve essere quello di fare un ottimo campionato. Pisacane? Non so come andrà, ma intanto un giovane tecnico ha avuto la sua chanche"

Folleggiava sui campi di serie A e serie B alla ricerca continua e indefessa della sua dolce ossessione: il gol.
La rapidità e la rapacità sotto porta erano le sue caratteristiche peculiari, alle quali coniugava una notevole intelligenza tattica e una buona tecnica di base. Marco Nappi, ex attaccante “tascabile” – tra le tante squadre in cui ha militato – di Fiorentina, Genoa e Udinese, ai microfoni di Tuttocagliari.net esprime il suo parere sulla scommessa rappresentata dall’ingaggio di Fabio Pisacane.
Marco, alcuni tifosi del Cagliari sono entusiasti per la scelta del presidente Giulini di affidare la panchina all’esordiente Pisacane. Altri, invece, manifestano viva preoccupazione per la mancanza di esperienza tra i professionisti del tecnico campano. Lei a quale “partito” si iscrive?
“Beh, sarei un mago a dire che si tratta di una scelta vincente o di una mossa sbagliata. Il presidente ha preso una decisione che penso si possa attribuire agli ottimi risultati raggiunti da Pisacane alla guida del settore giovanile rossoblù. Certo, il mister non ha alcuna esperienza in serie A e questo fatto potrebbe far pensare che rischi di incontrare delle difficoltà. Tuttavia nessuno può dirlo con certezza. Io non conosco le metodologie di lavoro di Pisacane, ma di certo una Coppa Italia vinta con la Primavera è un bel biglietto da visita. Ora lui dovrà tirare fuori tutte le sue qualità, perché un conto è allenare i ragazzi under 20 e tutto un altro discorso è guidare calciatori che guadagnano milioni di euro. D’altra parte non credo proprio che Fabio vorrà farsi sfuggire un’opportunità del genere. Io personalmente sono contento, perché a un tecnico giovane ed emergente è stata finalmente data un’occasione.
Il Cagliari è una squadra che parte col chiaro obiettivo di fare un buon campionato: il suo traguardo non può essere un piazzamento europeo, ma non può essere nemmeno una salvezza risicata. I rossoblù non devono giocare per mantenere la categoria, ma con l’idea di togliersi delle soddisfazioni e di vivere un’annata più che positiva.”
Lei dall’esterno come lo inquadra questo Cagliari, proprio dal punto di vista tecnico?
“La base è sicuramente buona, poi occorre puntellare i reparti con degli innesti mirati prendendo spunto dalle lacune messe in mostra nell’ultimo campionato. Secondo me molto dipenderà dalla permanenza o meno di Roberto Piccoli, punto di riferimento dell’attacco. In caso di addio la società reinvestirebbe sicuramente i proventi della cessione per prendere un bomber altrettanto performante.”