Il Mattino - Napoli, contro Sassuolo e Cagliari con i fantastici 4?

Il Mattino - Napoli, contro Sassuolo e Cagliari con i fantastici 4?TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 10:30Rassegna stampa
di Redazione TuttoCagliari

"I fantastici quattro", titola Il Mattino. Conte studia il modulo giusto per il super centrocampo De Bruyne, Anguissa, Lobtoka e McTominay tutti insieme. La stella ex ManchesterCity avanzata al fianco di Lukaku in un'inedita posizione d'attacco. 

A Napoli, un tempo c’erano i “tre tenori”. Oggi, sul palcoscenico azzurro, sembra prendere forma un nuovo quartetto d’élite. Antonio Conte, nei suoi allenamenti – gli unici veri indizi sulle mosse future – non alza mai la voce. Non serve. Il tecnico esercita la leadership senza doverla ostentare: i giocatori lo sanno, e lo seguono.

Nei test a porte chiuse, Conte alterna schemi e soluzioni: dallo scolastico 4-4-2, al 4-3-3 che ha portato lo scudetto, fino a un più libero 4-2-“fantasia”. Qui, però, emerge un punto: Lobotka fatica un po’ nel doppio mediano davanti alla difesa. Ecco perché il tecnico insiste sulla necessità che De Bruyne e McTominay siano sempre presenti.

Tra le varianti che più intrigano, il 4-4-1-1 ha guadagnato consensi: solido, equilibrato, consente agli esterni difensivi di spingersi in avanti senza l’ansia di rientrare immediatamente, libera la creatività del fuoriclasse belga alle spalle di Lukaku (pronto a dettare legge in area) e garantisce alternanza con lo scozzese. L’unico sacrificio? L’esterno sinistro: a pagarne il prezzo sarebbero Neres o Lang. Dall’altra parte, Politano è ormai un punto fermo: corsa, aggressività, intelligenza tattica e qualità tecnica lo rendono imprescindibile.

Conte non rinnega il tridente: quello che appare è un “piano B” che, contro avversarie come Sassuolo o Cagliari, potrebbe essere una versione mascherata del piano A. Con l’arrivo di De Bruyne, però, qualcosa cambia: non più solo Lobotka e McTominay a verticalizzare e cercare la profondità, ma una gestione del possesso più ragionata, con tanti centrocampisti – incluso il solito Di Lorenzo – a muovere la palla in spazi più stretti e controllati.