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UN MIRTO CON... ADRIANO REGINATO

UN MIRTO CON... ADRIANO REGINATO
giovedì 21 marzo 2024, 00:39Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Anni indimenticabili al Cagliari: prima da protagonista assoluto, poi da leggendario “dodicesimo”. Un dodicesimo fondamentale negli equilibri dello spogliatoio e della squadra, costretto a lasciare il posto da titolare solo a un “mammasantissima” come Ricky Albertosi, uno dei portieri più forti della storia del calcio.

È la storia di Adriano Reginato da Carbonera (Treviso), uno dei Giganti che nel 1970 issarono i colori rossoblù e tutta la Sardegna fin sopra le nuvole del cielo, nell’Empireo dell’immortalità. A ottantasei primavere suonate, compiute lo scorso dicembre, l’ex estremo difensore veneto trapiantato nell’Isola è ancora tifosissimo dei quattro mori, e segue con passione le vicende – e le vicissitudini – dell’undici di Claudio Ranieri.

Adriano, come vede il Cagliari da qui a fine stagione? A che punto è la rincorsa salvezza?

“Direi che la squadra è stata limitata da diversi infortuni e da defezioni che si sono succedute nel tempo. Per poter fare qualcosa di buono occorre che la rosa sia al completo. Dobbiamo essere sinceri: l’obiettivo del Cagliari è la salvezza, e si tratta di un traguardo decisamente difficile da raggiungere. Però dentro di me sono convintissimo che tanto i giocatori quanto il super allenatore che abbiamo faranno l’impossibile per mantenere la categoria. Ricordo a tutti che l’anno scorso non eravamo certo la squadra favorita per la promozione in serie A: Bari e Parma erano più accreditate di noi. Eppure, grazie ai calciatori e a Ranieri, abbiamo compiuto il miracolo. Ecco, io mi auguro che adesso succeda la stessa identica cosa. Serve una seconda impresa, da realizzare senza troppi pensieri e sovrastrutture mentali, ma con serenità e sana volontà. Non dobbiamo farci demoralizzare da una sconfitta o da un insuccesso, ma pensare sempre che la prossima partita ci consentirà di riscattarci.”

Proprio la prossima partita, in programma il 1 aprile col Verona, sarà già un importante spartiacque.

“Ma andrà affrontata, come dicevo, con la giusta tranquillità e consapevolezza. Non dobbiamo pensare di dover vincere a tutti i costi, ma scendere in campo a mente libera per fare una buona gara e, di conseguenza, sperare di centrare i tre punti.”

Ranieri spera di recuperare alcuni degli attaccanti rimasti ai box nelle ultime uscite. Potrebbe tornare a disposizione, ad esempio, Luvumbo.

“Sì, ma i discorsi su chi il mister sceglierà di mettere in campo lasciano il tempo che trovano. Mi fido di Ranieri e della sua abilità tattica: schiererà certamente l’undici migliore possibile. E non dovremo spaventarci se la squadra dovesse iniziare tesa, contratta e magari non disputare un buon primo tempo: spesso, in questa stagione, il tecnico romano ha puntato sui cambi operati nella ripresa per ribaltare l’inerzia delle partite e, magari, andarle a vincerle con un gran secondo tempo. E fin qui questa tattica ha pagato spesso.”