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UN MIRTO CON... ANTONIO CRINITI

UN MIRTO CON... ANTONIO CRINITITUTTOmercatoWEB.com
© foto di Gilberto Poggi/TuttoLegaPro.com
venerdì 29 marzo 2024, 00:02Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Tre anni al Cagliari, dal 1991 al 1994, intensi e ricchi di emozioni. L’apice l’ha vissuto col memorabile gol siglato al Sant’Elia nella semifinale d’andata di Coppa Uefa contro l’Inter: un colpo di testa che, battendo Zenga sul primo palo, riaccese le speranze degli eroici rossoblù di accedere all’atto finale della manifestazione continentale.

Antonio Criniti, eclettica seconda punta che poteva giostrare anche da trequartista, è rimasto legatissimo ai quattro mori. Ancora oggi, infatti, fa il tifo per la squadra allenata da Claudio Ranieri, del quale fra l’altro è un incondizionato estimatore.

Antonio, meno settantadue ore al confronto dell’Unipol Domus col Verona. I tre punti sono d’obbligo: il Cagliari riuscirà a portarli a casa?

“Nelle ultime giornate ho visto un Cagliari in ripresa. Ma la vera garanzia è Ranieri: lo stimo tantissimo e, ogni tanto, dalle mie parti lo incontro e lo saluto. Lunedì contro gli scaligeri sarà una partita durissima, ma sono convinto che i rossoblù, alla fine, ce la faranno.”

Il Verona cerca sempre e comunque di giocare a calcio, in casa e in trasferta, con l’obiettivo di cogliere i tre punti. Pertanto quella di Pasquetta sarà una gara aperta e spettacolare o, al contrario, contratta e tatticamente bloccata?

“Questa sarà la prima, per il Cagliari, di nove finali che dovranno condurre alla salvezza. Quando si giocano partite di questo tipo non vengono mai fuori confronti godibili dal punto di vista estetico. Le squadre avranno paura di perdere, e scenderanno in campo con la mente tutt’altro che sgombra o leggera. Non ci sarà quella spensieratezza che di solito contraddistingue i match ad alto tasso di spettacolarità. Detto questo, il Cagliari non deve certo pensare allo spettacolo: deve mettere punti in cascina e badare al sodo. Retrocedere in serie B dopo questo campionato, per giunta con Ranieri in panchina, rappresenterebbe un fallimento su tutta la linea.”

Dopo la scialba prestazione offerta a Monza contro i biancorossi di Palladino è lecito aspettarsi un Cagliari più determinato e propositivo al cospetto dell’undici di Baroni?

“Domanda da un milione di dollari. Ma le compagini come il Cagliari, che sono invischiate nella lotta per non retrocedere, devono giocare senza fare nessun tipo di ragionamento. Devono mettere in campo quella concretezza che aveva mostrato proprio la formazione di Ranieri nelle quattro partite antecedenti alla trasferta di Monza. La squadra di Palladino, d’altronde, gioca molto bene e, soprattutto, non dà punti di riferimento. È sicuramente tra le avversarie più rognose che si possano incontrare in serie A.

Contro il Verona, lo ripeto, non bisognerà pensare a nulla se non a sputare sangue e a vincere la partita, nella consapevolezza di dover poi affrontare altre otto finali prima della fine del campionato. L’obiettivo, in queste nove partite, dovrà essere quello di raccogliere ventisette punti. Quando noi centrammo la qualificazione in Coppa Uefa, nel 1993, volevamo fortissimamente raggiungere quel traguardo. Con tutte le nostre forze. Andavamo a Torino, a Milano, a Parma e volevamo vincere. Senza paura o retropensieri. Avevamo fame di successo, come il nostro tecnico Carletto Mazzone. E Claudio Ranieri, in fondo, è anche lui un ‘mazzoniano’…”

Antonio, dopo il Verona il Cagliari sarà chiamato a un tour de force proibitivo, dovendo affrontare in serie Atalanta, Inter e Juventus. Ma, vista la situazione di classifica, Nandez e compagni dovranno obbligatoriamente fare punti anche contro rivali blasonate…

“Beh, queste sfide hanno sempre un sapore particolare. E se tu le interpreti con lo spirito e la mentalità giusta, non è assolutamente detto che il verdetto sia scontato. Però io penserei innanzitutto a lunedì prossimo: non fare punti contro il Verona sarebbe a dir poco deleterio. Come si potrebbe pretendere poi di battere Atalanta, Inter o Juventus? Invece un’eventuale vittoria contro i veneti darebbe al gruppo anche quella spinta emotiva che è indispensabile per impensierire formazioni tecnicamente più attrezzate. L’elemento psicologico nel calcio è importantissimo, e influenza enormemente i risultati che una squadra ottiene.

Dunque il Verona è la vera chiave di volta del campionato del Cagliari. Non vincere lunedì sarebbe pericolosissimo. Anche perché sappiamo bene quanto l’Atalanta sia insidiosa in trasferta; poi ci sono Inter e Juventus che devono rispettivamente ottenere il record di punti e conquistare la seconda posizione. Insomma, la salvezza dei rossoblù passa dalla gara di Pasquetta.”