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UN MIRTO CON... CARLO CORNACCHIA

UN MIRTO CON... CARLO CORNACCHIA
mercoledì 28 febbraio 2024, 00:02Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Due anni belli e ruggenti vissuti in Sardegna, tra il profumo di salsedine del Poetto e il vento di maestrale sulla pelle, il cui soffio impetuoso l’ha sospinto verso due grandi traguardi: una promozione dalla B alla A nel 1990 e una sensazionale salvezza l’anno successivo, dopo un girone d’andata da tregenda al termine del quale il suo Cagliari era già dato da tutti per spacciato.

Carlo Cornacchia, fedelissimo di Claudio Ranieri, era un difensore attento e meticoloso con uno splendido vizietto: quello del gol (ben 6 in due stagioni in maglia rossoblù). Rimasto legatissimo alla terra sarda, oggi fa il tifo per il Cagliari del Ranieri 2.0, lanciato nella rincorsa salvezza dal tonificante pareggio contro il Napoli che ha fatto il pieno di morale alla truppa isolana, affranta dopo i recenti risultati negativi.

Carlo, quante chance di salvezza assegna ai rossoblù, appena saliti a quota 20 punti in classifica?

“Nandez e compagni, a questo punto della stagione, non possono permettersi di gestire le partite. Devono pensare solo a fare risultati. Esattamente come hanno fatto contro il Napoli: l’altro ieri hanno aggredito i partenopei e hanno giocato a viso aperto, rischiando tanto, per centrare i tre punti. Ecco, questo è l’atteggiamento che dovranno avere anche contro tutti gli altri avversari che incontreranno da qui a fine campionato.   

Sarà importante che Ranieri recuperi i suoi giocatori più esplosivi e determinanti, perché ci sarà bisogno di ‘strappare’ e di vincere tanti duelli uno contro uno per portare a casa la salvezza. Le punte centrali del Cagliari hanno tutte, più o meno, le stesse caratteristiche. A mio avviso in questo momento la differenza la possono fare elementi ‘di gamba’, tecnici e veloci come Oristanio e Luvumbo. Gente in grado di attaccare gli spazi e di creare i presupposti per andare in gol.”  

Col Napoli, come contro l’Udinese, il tecnico romano ha puntato sul trequartista dietro alle due punte. Un modulo più coraggioso rispetto ad altri adottati in passato. È la strada giusta?

“Diciamo che spesso la seconda punta non è un attaccante vero e proprio, ma più un trequartista. Gaetano è uno che gioca, come si dice oggi, ‘sotto punta’. Può giostrare in linea con la prima punta così come un po’ arretrato, fungendo da rifinitore. Il Cagliari ha gli interpreti ideali per proporre questa soluzione: c’è anche Viola, che ha un passo diverso da quello di Gaetano ma è dotato di un piede fantastico e può risultare decisivo soprattutto sui calci da fermo.

Lo ribadisco: credo che d’ora in avanti diventeranno fondamentali i giocatori veloci, di buona tecnica e in grado tanto di dettare l’ultimo passaggio quanto di tirare in porta.”

Proiettiamoci sulla sfida all’Empoli. Come vede il confronto-spareggio di domenica prossima al Castellani?

“L’Empoli è una squadra in salute, ma non è superiore al Cagliari come valori assoluti. Certo, i toscani volano sulle ali dell’entusiasmo per gli ottimi risultati che hanno ottenuto ultimamente, e in questo momento sprizzano energia da tutti i pori. Hanno elementi di gamba e di talento, molto ben indottrinati da Davide Nicola - che, tra parentesi, è un ottimo allenatore e non si capisce perché non venga mai ingaggiato da una squadra di serie A a inizio stagione, ma solo quando c’è da raddrizzare una situazione quasi compromessa - e hanno risolto i problemi di gioco che li frenavano nella prima parte del campionato. Ora si esprimono a briglie sciolte e con brillantezza. I numeri, del resto, gli stanno dando ragione. Così adesso, oltre al gioco e ai risultati, hanno dalla loro parte anche l’euforia e una sconfinata fiducia in sé stessi.

Però attenzione: il Cagliari non molla mai, ed è capace di tutto. Inoltre i giocatori dell’Empoli, per quanto cresciuti da sotto tutti i punti di vista, sono praticamente gli stessi di due-tre mesi fa. E anche in queste ultime partite che li hanno visti trionfare hanno comunque concesso tante occasioni agli avversari. Se il Cagliari sarà in grado di costruirsi le sue chance e poi di capitalizzarle, a mio parere potrà ampiamente dire la sua al Castellani. Sarà una sfida alla pari, da tripla. Ranieri sa perfettamente che le due squadre entreranno in campo con le stesse identiche possibilità di incamerare i tre punti: chi sarà più bravo vincerà.”

Dopo l’Empoli sarà il turno della Salernitana, che sbarcherà all’Unipol Domus. Quella sarà una gara da tre punti obbligatori, viste anche le condizioni in cui versa la formazione di Liverani…

“Ma io dico ‘mai dire mai’ anche contro la Salernitana! I granata a gennaio hanno preso dei giocatori di spessore e di esperienza: Boateng non è esattamente l’ultimo arrivato. Candreva, poi, è un elemento di caratura internazionale, e nella giornata giusta può essere capace di qualsiasi cosa. Le vittorie non arrivano per diritto divino e non esistono partite scontate: anche con i campani di Liverani il Cagliari dovrà sudarsi i tre punti sul campo.”