UN MIRTO CON... EMILIANO MELIS: "In Italia bisogna trovare il coraggio di lanciare i giovani, sia in campo che in panchina. Ok alla scommessa-Pisacane e al ringiovanimento della rosa rossoblù: avremo una squadra atleticamente più fresca"

L’ex fantasista del Cagliari Emiliano Melis, interpellato da Tuttocagliari.net, esprime la sua personale opinione - largamente positiva - sulla scelta di puntare su Pisacane come nuovo allenatore rossoblù.
Emiliano, spesso le società italiane vengono incoraggiate a valorizzare i propri giovani, tanto in campo quanto in panchina. Lei che ne pensa della scommessa-Pisacane?
“Io penso che in generale, nel calcio italiano, bisognerebbe avere un po’ di coraggio nel lanciare i talenti in erba. In Spagna lo fanno, in Francia lo fanno, in Inghilterra lo fanno. Da noi sembra che se tu non hai almeno 25 anni non possa giocare a calcio. Per cui da quel punto di vista con me si sfonda una porta aperta: io sono per i giovani, sia in campo che in panchina. Nel caso in questione Pisacane non ha esperienza, è vero. Ma da qualche parte dovrà pur cominciare, no? Naturalmente gli servirà un pizzico di fortuna, ma le competenze di certo non gli mancano. In più da calciatore ha giocato a lungo in serie A, e questo è un aspetto importantissimo. Insomma, ci sono tutti i presupposti affinché questa scommessa possa essere vinta. Ci vorrà sicuramente un po’ di pazienza nei momenti in cui le cose non gireranno per il verso giusto…”
In questi giorni diversi elementi di comprovata esperienza in serie A stanno lasciando il Cagliari: da Viola ad Augello, da Palomino a - forse - Nadir Zortea. A suo avviso verranno rimpiazzati da giovani promettenti, in ragione della volontà manifestamente espressa dal club di abbassare l’età media della rosa?
“Sì, magari l’intenzione è quella di svecchiare un po’ la squadra. Senza sottovalutare, però, l’importanza di un valore capitale come l’esperienza, che conta sempre tanto in serie A. Soprattutto in alcuni ruoli chiave. Tuttavia, io apprezzo molto l’esuberanza e la freschezza atletica: più la rosa è giovane e più guadagni in rapidità, in brillantezza fisica e - altra cosa di non secondaria importanza - in entusiasmo.”
Lei ha giostrato quasi sempre, nel corso della sua carriera, alle spalle degli attaccanti. A suo avviso quale potrebbe essere il partner più congeniale per una punta come Piccoli? Si tratta di una figura che il Cagliari sta ricercando con insistenza sul mercato.
“A me, di fianco a una prima punta forte e muscolare, sono sempre piaciute le seconde punte tecnicamente abili, in grado di saltare l’uomo e anche di dettare l’ultimo passaggio. Un profilo alla Gianfranco Zola, per intenderci. Piccoli l’anno scorso mi ha fatto un’ottima impressione: non è un bomber di razza, ma fa un lavoro sporco veramente sfiancante da cui trae beneficio tutta la squadra. Non sappiamo ancora, in ogni caso, se l’anno prossimo resterà in rossoblù o se partirà verso altri lidi…”