UN MIRTO CON... FRANCO COLOMBA

UN MIRTO CON... FRANCO COLOMBATUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
lunedì 20 novembre 2023, 03:00Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Un globetrotter della panchina. Un mister concreto e pragmatico, realista al punto giusto, dallo straordinario garbo ed aplomb. Per lui anche una (sfortunata) parentesi sulla panchina del Cagliari, tra il 2006 e il 2007, fagocitata nel tritacarne di una stagione burrascosa e contraddistinta da una perenne instabilità della guida tecnica.

Oggi Franco Colomba è un attento osservatore del calcio italiano, e ha un parere ben preciso sul cammino fin qui percorso dal rinnovato Cagliari di Claudio Ranieri.

Franco, i rossoblù hanno attraversato a lungo mari tempestosi nei primi mesi di campionato. Ora sembra essere tornata – almeno parzialmente – la bonaccia, portata da tre vittorie consecutive contrappuntate solo dalla sconfitta, forse immeritata, di nove giorni fa contro la Juventus. Con quali aspettative il Cagliari si riaffaccia alla ripresa del torneo dopo la sosta per le Nazionali?

“Diciamo che la partenza è stata difficoltosa. D’altronde per una squadra proveniente dalla serie B era fisiologico e inevitabile un periodo di assestamento. In fondo l’unico protagonista del team rossoblù veramente navigato ed esperto di serie A era l’allenatore, il punto di riferimento di tutto il gruppo. E devo dire che Claudio l’ho sempre sentito ottimista e fiducioso, evidentemente perché consapevole delle qualità e delle potenzialità dei suoi ragazzi. Chiaramente i sardi lotteranno per conquistare la salvezza, come è giusto che sia, ma a mio parere con fondate possibilità di centrare l’obiettivo. Hanno infatti quel valore aggiunto rappresentato proprio dal tecnico romano, che oltre a essere un professionista preparatissimo è anche una persona splendida.”

Il mister di Testaccio nelle ultime partite ha puntato su una strategia più spregiudicata, schierando un trequartista e due punte e, in generale, proponendo un Cagliari a maggiore trazione anteriore. In questo senso è stato aiutato dal rientro di diversi uomini di qualità, che erano indisponibili nelle prime partite. La “svolta offensiva” è la strada per assicurarsi il più rapidamente possibile la permanenza in serie A?

“La maturità e la convinzione che la squadra ha acquisito nel corso di queste prime dodici giornate hanno consentito a Ranieri di modificare un atteggiamento inizialmente conservativo in un approccio più aggressivo. Anche perché se si vogliono vincere le partite in serie A servono i giocatori di qualità, capaci di trovare lo spunto vincente, il guizzo improvviso, il tocco smarcante, il calcio piazzato risolutivo. Uno come Viola, ad esempio, ha fatto tanta gavetta in serie B, ma ha tutte le carte in regola per imporsi anche nella categoria regina. Il Cagliari ha bisogno di quel pizzico di esperienza e di fantasia al servizio della squadra che ancora oggi nel calcio fa la differenza; pensiamo all’esempio di Bonaventura in Nazionale, meravigliosamente riciclato da Spalletti.

La difesa a oltranza non paga. Certo, poi in certe partite ci vuole anche un po’ di prudenza. Giocarsela alla pari con formazioni nettamente superiori non è sempre raccomandabile. Ma contro le avversarie di pari livello è giusto non adattarsi passivamente ai ritmi e ai temi tattici imposti dall’altra squadra, ma prendere in mano l’iniziativa e proporre il proprio calcio, forte della propria autonomia tecnica. Del resto Ranieri sa interpretare perfettamente sia le gare con le parigrado che gli scontri con le compagini più attrezzate, ben consapevole del fatto che nel calcio i valori assoluti si possono compensare o contrastare, ma non certo pareggiare o ribaltare per grazia divina.”  

Qualche volta, nel corso della sua carriera, Ranieri è stato tacciato di difensivismo per via della sua filosofia estremamente pragmatica e risoluta. Eppure quest’anno, non appena ha avuto a disposizione e in buona forma fisica elementi come Viola, Mancosu e Oristanio, non ha esitato a schierarli a sostegno del reparto offensivo, alzando il baricentro della squadra e passando da un 3-5-2 a un più audace 4-3-1-2.

“Beh, la maturità e l’intelligenza del tecnico è proprio quella di interpretare le partite in maniera diversa a seconda di chi si trova di fronte. Questo è buon senso, è lungimiranza. Non è difensivismo.”

Franco, c’è un giocatore del Cagliari che le ha suscitato un’impressione particolarmente positiva e sul quale si sentirebbe di scommettere in ottica futura?

“L’angolano Luvumbo è un prospetto interessante, tecnico e veloce. Poi mi piace Prati, centrocampista davvero promettente, e anche Oristanio ha dei valori importanti da esprimere. Sono tutti giovani che, messi insieme, rappresentano un autentico patrimonio per il Cagliari. Ergo, la fiducia è d’obbligo in vista della volata salvezza. Ci sono tante altre formazioni coinvolte, ma di sicuro con uno come Ranieri in panchina i rossoblù non abbasseranno mai la guardia. In questo sport nulla è compromesso o, al contrario, acquisito prima del tempo. Non bisogna mollare perché non è mai finita, né in un senso né nell’altro.”