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UN MIRTO CON... FRANCO SELVAGGI: "Pisacane è un ragazzo in gamba, quindi perché non dargli fiducia? D'altronde tutti i grandi mister hanno dovuto cominciare da qualche parte! Il suo calcio potrebbe valorizzare gli elementi più tecnici della rosa"

UN MIRTO CON... FRANCO SELVAGGI: "Pisacane è un ragazzo in gamba, quindi perché non dargli fiducia? D'altronde tutti i grandi mister hanno dovuto cominciare da qualche parte! Il suo calcio potrebbe valorizzare gli elementi più tecnici della rosa"TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:40Un mirto con...
di Matteo Bordiga

L’ex bomber rossoblù Franco Selvaggi, intervistato da Tuttocagliari.net, accoglie positivamente la scelta del presidente Tommaso Giulini di puntare sull’ex tecnico della Primavera Fabio Pisacane. “A patto che”, sottolinea Selvaggi, “la squadra venga significativamente rinforzata in ogni reparto.”

Franco, lei sposa la scommessa-Pisacane o la ritiene un azzardo troppo “spinto”?

“Io ricordo che Pisacane ha fatto delle ottime cose con la Primavera rossoblù. E, d’altro canto, tutti i grandi allenatori hanno iniziato da qualche parte – spesso sulla panchina di una squadra minore o poco reclamizzata – la loro brillante carriera. Però sarà fondamentale che il mister napoletano abbia dalla sua la fiducia incondizionata del presidente, di tutta la società e anche dei tifosi: mi sembra un ragazzo sveglio, in gamba, con delle buone idee e sostenuto da un grande entusiasmo. Quindi dico: perché no? Diamogli credito e sono convinto che lui saprà ripagarci.”

Pisacane nel settore giovanile isolano ha espresso un calcio propositivo e coraggioso, votato all’attacco. La prima squadra potrebbe aver bisogno di una figura come la sua, in grado di trasmettere una mentalità aggressiva e garibaldina, dopo l’ultimo campionato in cui ha centrato la salvezza ma ha affrontato con eccessiva pavidità perfino le parigrado?

“Nel mondo del calcio, e più specificamente tra gli allenatori, esiste un dogma: il sistema di gioco dipende dalle caratteristiche dei propri giocatori. Tutti vorrebbero attaccare, ma poi ci vuole equilibrio. Intendiamoci: ben venga un tecnico intenzionato a far giocare la squadra con mentalità vincente e spirito propositivo. Alla fine il giudice supremo, come sempre, sarà il campo. Vedremo: io sono fiducioso. Davide Nicola aveva esperienza e personalità, e il suo addio mi è dispiaciuto. Ma visto che adesso c’è Pisacane dobbiamo essere positivi e ottimisti.”

Parliamo della rosa rossoblù. Non mancano i “buchi” da rattoppare in una squadra che l’anno scorso ha segnato pochissimo, se non col bomber Piccoli, e ha subito tantissimo dalla cintola in giù…

“Io sono stato responsabile della Nazionale Under 16 e ho avuto due giocatori attualmente del Cagliari: Piccoli e Gaetano. Si tratta di due ragazzi in gamba. In particolare è stata lungimirante la società a riscattare Piccoli, che è un attaccante robusto e capace. A me piace molto. L’anno scorso i sardi hanno segnato poco perché hanno attaccato poco. Proprio elementi tecnici, fantasiosi e al contempo forti fisicamente come Gaetano, Piccoli e lo stesso Prati potrebbero trarre giovamento dalla filosofia di gioco di Pisacane. Io sono sicuro che se il Cagliari sposterà il suo baricentro un po’ più in avanti Piccoli segnerà a raffica.”

Lei, Franco, è stato un attaccante di razza. Un centravanti puro come Roberto Piccoli ha bisogno di avere al suo fianco una seconda punta in grado di dialogare con lui e di attirare su di sé i difensori avversari, liberandogli preziosi spazi sotto porta?

“Certamente. È un fatto fisiologico: con più elementi offensivi al proprio fianco si segnano più gol. Noi, ai miei tempi, giocavamo con tre attaccanti e facevamo faville. Chiudemmo al sesto posto e, senza tutte le angherie arbitrali che fummo costretti a subire, probabilmente saremmo arrivati ancora più in alto in classifica. Esprimevamo davvero un bel calcio. Chiaramente occorre sempre trovare il giusto equilibrio tra la fase difensiva e quella offensiva. Ecco, io credo che le prime partite del nuovo Cagliari – penso alle amichevoli e alle gare di Coppa Italia – serviranno proprio a questo: a creare l’amalgama tra i giocatori e a trovare la quadratura del cerchio dal punto di vista tattico. Secondo me lo stile di gioco di Pisacane si collocherà a metà strada tra la filosofia attendista e ‘prudente’ e l’esaltazione del calcio d’attacco. Ripeto: il primo passo per il nuovo allenatore sarà quello di capire con che tipo di giocatori ha a che fare. In base alle caratteristiche degli interpreti il mister plasmerà il volto e l’identità tattica del suo Cagliari.”