UN MIRTO CON... GIORGIO MELIS

UN MIRTO CON... GIORGIO MELISTUTTOmercatoWEB.com
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venerdì 19 agosto 2022, 00:00Un mirto con...
di Roberta Lai

Riguardo all'attualità in chiave Cagliari, la redazione di TuttoCagliari.Net ha intervistato in esclusiva Giorgio Melis, ex tecnico dei sardi. 

Ci sono delle differenze tra il Settore Giovanile in cui lei ha lavorato e quello attuale?

“Sono cambiate tantissime cose rispetto al periodo che ho fatto io. Noi davamo la priorità ai ragazzi della Sardegna, gli esterni erano pochissimi. Questa era la politica che avevamo deciso: fare in modo che nessun prodotto della Sardegna ci potesse scappare. Ecco perché nasce, su una grande idea di Matteoli, il centro di Oristano: i bambini si allenano lì per poi essere trasferiti a Cagliari al momento del passaggio nei Giovanissimi”.

Cosa pensa dell’attuale Settore Giovanile del Cagliari?

“Noi avevamo un obiettivo: cercare di portare qualcuno in prima squadra e ce l'abbiamo sempre fatta. Credo che anche loro ci stiano riuscendo visto l'esordio di Desogus.È una politica diversa, vedono il mercato mondiale, nazionale. La società ha interesse nell’investire, ha grande voglia di ottenere risultati importati”.

I giovani, in questo precampionato, sono riusciti a ritagliarsi un ruolo importante. Sono davvero pronti per giocare con la prima squadra o ancora troppo acerbi?

“Hanno giocato, ciò significa che sono pronti. Bisogna avere la forza e la capacità di aspettarli, bisogna crederci. Se non giocano, non crescono. Se non giocano non maturano. Se non sbagliano non migliorano. Chiaramente, il tutto deve combaciare con l’interesse del Cagliari che non può aspettare ma deve cercare di tornare il prima possibile in Serie A”.

Ai giovani che in questi mesi sono andati via è stata data, secondo lei, la giusta opportunità per potersi esprimere?

“Non tanto. Mi è dispiaciuto molto per Ladinetti, ho una grande stima nei suoi confronti. Quando lo avevo io era piccolo fisicamente ma intravedevo in lui grandi potenzialità e grandi capacità. Ha avuto un periodo di difficoltà a causa di problemi fisici però secondo me bisognava crederci. Mi auguro che Riccardo trovi la strada migliore per prospettive importanti. Ha tutte le potenzialità”.

L’addio di Agostini può condizionare la compattezza di una squadra che nella passata stagione ha ottenuto risultati importantissimi? 

“Ago ha fatto delle annate eccezionali con giocatori importanti. Tutta la situazione che si è venuta a creare non è chiara. Mi dispiace tanto, gli auguro di trovare la possibilità di ottenere risultati importanti. La società aveva grande fiducia in lui, gli ha affidato la prima squadra nelle ultime tre giornate di campionato per tentare la salvezza".

Un compito ingrato?

“Ingrato ma di grande fiducia verso di lui. La società ha puntato su di lui per ottenere qualcosa di straordinario, di importante. Purtroppo, per tante circostanze, è andata male. La salvezza ci stava aspettando ma non l’abbiamo voluta acchiappare”.

L’avere un organico di qualità, a volte, non è sufficiente.

“No, molte volte è sufficiente avere uno spogliatoio molto unito, compatto che nei momenti di difficoltà riesce a fare quel gruppo in grado di superare i problemi”.

C’è qualche giocatore che avrebbe potuto e dovuto dare di più?

“I giocatori più acclamati come Nandez, Pavoletti, Keita avrebbero potuto fare di più. Tante cose non sono state fatte”.

Voltiamo pagina e arriviamo a oggi. Come giudica la rosa attuale?

“Ho visto la partita di domenica scorsa a Como. C’è da soffrire perché la Serie B è molto competitiva, agonisticamente molto valida. Il Cagliari non deve guardare troppo al gioco ma stare attento al risultato, quell’insieme di risultati che mi auguro riportino il Cagliari dove merita di stare”.

Mancosu è un nuovo giocatore del Cagliari. Cosa pensa del suo ritorno?

“Sono molto contento per Marco. Dopo anni di pellegrinaggi nelle varie città, torna finalmente a casa. È un giocatore che può fare la differenza e conosce bene Liverani. È un valore aggiunto per questa squadra”.

Cosa si può fare ancora a livello di mercato?

“Domenica abbiamo sofferto tanto in fase difensiva, Cerri ha fatto quello che ha voluto. Servirebbe qualche tassello in più, qualche giocatore di spessore. Bisogna però stare sereni: ci sono tutti i presupposti per esplodere, per ritornare in A”.

Domenica il match con il Cittadella. Che tipo di partita si aspetta?

“Il Cittadella non è una squadra da sottovalutare. È da anni che fa ottimi risultati e ottiene buoni piazzamenti. Il Cagliari ha tante potenzialità, domenica ritroverà alcuni assenti e dovrà giocare da Cagliari, pensando solo a sé stesso”.

Ultima domanda: la spaccatura che si è creata tra tifosi e società potrà essere sanata, un giorno?

“Queste spaccature, il più delle volte, si risolvono solo con il risultato”.

Si ringrazia Giorgio Melis per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.