UN MIRTO CON... LUCA TELESE

UN MIRTO CON... LUCA TELESETUTTOmercatoWEB.com
giovedì 11 agosto 2022, 00:00Un mirto con...
di Roberta Lai

Riguardo all'attualità in chiave Cagliari, la redazione di TuttoCagliari.Net ha intervistato in esclusiva Luca Telese, noto giornalista e grande tifoso rossoblù.

Questa è stata probabilmente la retrocessione più drammatica della storia del Cagliari, la più difficile da accettare. Lei riesce, dopo quasi tre mesi, a individuarne la causa principale?

“Giocatori semi ammutinati, viziati. Nessuno mi riesce a dire che quella squadra non poteva vincere una partita con il Venezia già retrocesso all’ultima giornata. Le retrocessioni purtroppo, non le paga chi le provoca e guarda caso dei blasonati sono rimasti i due che avevano più sofferto, Rog e Nandez. C’è un paradosso: tu retrocedi ma in B ci vanno gli altri. Secondo me a Venezia, nessuno me lo toglie dalla testa, non hanno giocato per vincere. Prima c’erano stati altri problemi come lo spogliatoio con un gruppo uruguagio forse troppo coeso. Ho però una lettura più controcorrente riguardo questi ultimi anni”. 

Prego.

“La squadra è stata tenuta come un gioiello. Era una delle due squadre in attivo, senza avere trucchi o doppi fondi, per poi essere distrutta dalla pandemia. Le due principali entrate del Cagliari, oltre ai diritti televisivi, erano il marketing e lo stadio e sono scomparsi dalla mattina alla sera. Ci sono stati due anni di carestia in cui una società perfetta dal punto di vista dei bilanci ha dovuto fare i conti con la svalutazione dei giocatori e con l’azzeramento totale delle entrate. C’è anche un altro discorso. Giulini ha provato a fare un salto: due campionati fa, quando ha comprato in sequenza Rog, Nandez e Simeone, ha fatto i tre acquisti più costosi di centodue anni della storia del Cagliari, ha portato il monte stipendi al valore più alto, ha provato a comprare esperienza in giocatori come Godin che dovevano tentare lo slancio. Il campionato era partito benissimo per poi infrangersi in una sola partita, quella terrificante partita con il Lecce e, successivamente, il crollo quasi tarocco con la Lazio. Poi è arrivata la brutta pagina del penultimo e ultimo campionato. Credo che Semplici avesse fatto cose straordinarie, ha subito un mezzo ammutinamento dello spogliatoio. Il suo esonero è stato un cedimento che abbiamo pagato carissimo. È arrivato infine Mazzarri con le sue bizzarrie, le sue amnesie… è mancata una guida forte in panchina”.

Ha parlato di quella serata a Lecce. Una coincidenza che il Cagliari riparta da Lapadula, emblema di quella partita?

“Credo che la società abbia corretto tutti gli errori del passato. È ripartito con un allenatore forte, Liverani, che già prima era stato avvicinato al Cagliari. Gli ha messo in mano la guida della squadra prendendo un pezzo pregiato come Lapadula e tenendo chi voleva restare, aggiungendo poi dei pezzi".

Qual è il nucleo forte di questa nuova squadra?

“La scommessa che tutti chiedono sempre e nessuno vuole mai, vale a dire i giovani. Kourfalidis, Desogus e soprattutto Luvumbo sono l’intelaiatura principe del Cagliari Primavera che ci ha fatto sognare in questi anni”.

La rifondazione a cui abbiamo assistito era davvero l’unico modo per ripartire?

“Il giorno di Venezia avrei voluto cacciarli via tutti. Questa rifondazione parziale avrebbe potuto essere forse più drastica. Abbiamo avuto giocatori che non hanno mai saputo fare il salto, era il minimo indispensabile”.

Il futuro di Nandez è ancora incerto. Sarebbe giusto cederlo per investire su un reparto come la difesa in cui irgono i rinforzi?

“Lo darei via subito anche perché abbiamo un grandissimo centrocampo, abbiamo persone che entreranno in forma come Viola e lo stesso Pavoletti. La squadra, a parer mio, non va ancora giudicata. Lo faremo tra quindici giorni”.

Si ringrazia Luca Telese per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.