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UN MIRTO CON... MAURO NARDINI

UN MIRTO CON... MAURO NARDINI
giovedì 29 febbraio 2024, 00:02Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Era un punto fermo del Cagliari di Claudio Ranieri prima e di Carletto Mazzone poi. In Sardegna ottenne due salvezze da spellarsi le mani (soprattutto la prima, da debuttante in serie A, nel 1990-’91), in una categoria che annoverava campionissimi come Maradona, Careca, Matthaus, Gullit, Van Basten, Vialli, Mancini e Roberto Baggio. Una vera e propria parata di stelle: un parterre de roi nel quale trovò spazio anche il ‘piccolo’ Cagliari, conservando due volte su due il proprio posto in serie A senza - tra l’altro - lesinare un calcio a tratti spumeggiante e spregiudicato.

I rossoblù stavano ponendo le basi per il capolavoro della stagione 1992-’93, quando centrarono una spettacolare qualificazione in Coppa Uefa. Ma quella per Mauro Nardini, toscano di Massa classe 1964, è un’altra storia. Nel 1992, purtroppo per lui, era già stato ceduto alla Fidelis Andria, quindi non poté partecipare alla cavalcata della truppa di Mazzone alla conquista dell’Europa.

Tuttavia a Cagliari resta il ricordo vivido delle sue sgroppate sulla fascia mancina e delle sue puntuali chiusure difensive. Nardini, elemento poco appariscente ma tatticamente prezioso, diede un contributo importante alla causa rossoblù, tanto da collezionare 64 presenze in due stagioni.

Mauro, ha visto la gara di domenica scorsa tra Cagliari e Napoli?

“Certo che l’ho vista, e dico che il gol di Luvumbo al 96’ sarà la rete che salverà il Cagliari! Un punto ottenuto così, in pieno recupero, quando le forze venivano a mancare e gli stessi giocatori, forse, ci credevano poco… È stato davvero un pareggio troppo importante! D’altro canto, con Ranieri in panchina le partite non sono mai finite. Lo insegna anche la storia recente. Ma già ai nostri tempi, all’inizio degli anni Novanta, il mister non mollava di un centimetro. Dopo un 2-2 ottenuto in rimonta al Delle Alpi contro la Juventus ci disse negli spogliatoi: ‘Ragazzi, sono sicuro che si salviamo’. Lo guardammo sgranando gli occhi: eravamo penultimi. Alla fine acciuffammo la salvezza con una domenica di anticipo, compiendo un’impresa memorabile.

Oggi il Cagliari ha tutto per mantenere la categoria. Col Napoli ha giocato molto bene e ha destato un’ottima impressione. Poi Ranieri è bravissimo a creare lo spirito di gruppo, quell’alchimia vincente che consente di scalare anche le vette più impervie. E sa dare grande fiducia e autostima ai suoi giocatori. Ripeto: la rete contro i Campioni d’Italia sarà fondamentale nella rincorsa alla salvezza.”

Un parere sull’Empoli, che attende bellicoso il Cagliari al Castellani.

“In questo momento della stagione bisogna affrontare tutti gli avversari con coraggio, senza fare calcoli. Anche il pareggio non sarebbe male, ma i rossoblù dovranno giocare per vincere. Troveranno una squadra gasatissima e con un’autostima che, ora come ora, non ha nessun’altra compagine di serie A. Da quando è arrivato Nicola l’Empoli ha marciato a una media da Champions League. Però anche i toscani potrebbero avere dei cali e, per conto mio, il Cagliari contro di loro può giocarsela alla grande. Ranieri poi sa interpretare queste partite-chiave nella maniera migliore: senza paura, sfidando l’avversario ad armi pari. Anche noi, nel ’90-‘91, scendevamo in campo sempre per fare bottino pieno. Provavamo a fare lo sgambetto a tutti, comprese le grandi squadre che spopolavano all’epoca. Raramente ci riuscivamo, ma intanto non lasciavamo niente di intentato. Ecco, questa è la mentalità di Claudio.

Mi è molto piaciuta l’esultanza del mister - emblematica - dopo la rete di Luvumbo al Napoli. Il suo urlo ripetuto ‘sì, sì, sì!’ e i suoi pugni chiusi che sfogavano tutta la rabbia che aveva in corpo raccontavano di un allenatore che non molla mai, che ci crede, che non ci sta a perdere.”