UN MIRTO CON... MAURO VALENTINI

UN MIRTO CON... MAURO VALENTINI
lunedì 15 gennaio 2024, 02:00Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Brutto, sporco e cattivo, ma battagliero. E vincente.

È l’identikit, condiviso anche dal grande ex Mauro Valentini, del Cagliari visto ieri pomeriggio all’Unipol Domus contro il Bologna. Poco gioco, certo, palleggio quasi inesistente e trame offensive appena abbozzate, ma tanta “garra”, determinazione e concentrazione difensiva che – unite a un pizzico di indiscutibile buona sorte - hanno consentito agli isolani di portare a casa tre punti potenzialmente fondamentali nella rincorsa alla salvezza.

Si sono distinti in particolare un Petagna in formato-deluxe, un Nandez quanto mai aggressivo e indomito e un Wieteska in crescita rispetto alle recenti apparizioni, protagonista della giocata sopraffina che ha innescato la carambola culminata nell’autogol di Calafiori.

Mauro, lei ha vissuto una salvezza indimenticabile, proprio sotto la guida di Claudio Ranieri, all’alba degli anni Novanta. Come giudica la prestazione del Cagliari contro il Bologna di Thiago Motta?

“I ragazzi hanno conquistato tre punti d’oro contro una signora squadra. Alla fine direi che la vittoria è stata anche meritata: il Cagliari non si è fatto prendere dalla smania di attaccare e di segnare subito, ma ha saputo mantenere la calma anche quando è andato sotto di un gol, è rimasto compatto e poi ha colpito al momento opportuno. Certo, la fortuna ha dato una piccola mano d’aiuto, ma la gara è stata interpretata nella maniera giusta: solida ed equilibrata.”

A suo avviso, aldilà della gara di ieri, sarà necessario crescere sul piano del palleggio, della manovra collettiva e della costruzione del gioco per ottenere la salvezza oppure la prerogativa essenziale è lo spirito combattivo che, soprattutto in casa, non manca agli uomini di Ranieri?

“Io penso che la squadra, per centrare il suo obiettivo, debba prima di tutto essere votata alla battaglia. Questo è il requisito fondamentale di chi lotta per salvarsi la pelle. Poi se si riesce anche ad offrire un buon calcio e a sviluppare una manovra fluida, ancora meglio. Ma ieri pomeriggio il Cagliari, contro un avversario che in quanto a proprietà di palleggio non è inferiore a nessuno, non avrebbe potuto giocare in nessun’altra maniera. A mio parere ha fatto bene a stare coperto, ad aspettare il Bologna e a ripartire quando ne ha avuto la possibilità, facendo male ai felsinei. La salvezza si conquista con la vis pugnandi e con la voglia di fare punti in tutte le gare, contro qualsiasi avversario.”

A suo avviso dove ha vinto la partita il Cagliari e dove l’ha persa il Bologna? La sensazione era che i felsinei faticassero, una volta arrivati alla trequarti, a far breccia nel muro difensivo cagliaritano.

“Concordo. Gli ospiti hanno fatto registrare un ottimo palleggio, che alla fin dei conti però si è rivelato piuttosto sterile. Raramente hanno impensierito Scuffet: la retroguardia isolana si è ben disimpegnata. Il Cagliari ha tenuto un atteggiamento prudente e accorto, ha avuto pazienza e, in un modo o nell’altro, è riuscito a buttarla dentro due volte. Che poi è quello che conta.”

Mauro, nelle prossime due giornate Dossena e compagni saranno impegnati prima a Frosinone contro i ciociari e poi in casa contro il lanciatissimo Torino di Juric. Quale obiettivo ci si può realisticamente porre? Almeno quattro punti consentirebbero di mantenere un buon margine sulla zona calda…

“Certo, questo è indubbio. Ma i giochi, per quanto riguarda la zona retrocessione, sono ancora ben lungi dall’essere chiusi. Sarà una battaglia molto lunga. Oggi saremmo virtualmente salvi, ma basta davvero un piccolo incidente di percorso per tornare in trincea e dover rifare tutto daccapo. C’è un aspetto nel quale, secondo me, il Cagliari può e deve migliorare: il rendimento in trasferta. Nelle gare disputate lontano dall’Unipol Domus la squadra dovrebbe dimostrare più convinzione e personalità, aldilà del nome dell’avversario che affronta. Bisogna cercare di strappare punti su qualsiasi campo, perché in questa situazione di classifica non ci si può permettere di partire già sconfitti neanche contro le big. Magari con Milan, Inter e Juventus non porti a casa punti, ma devi trovare la prestazione, la prova positiva che ti consente di cementare il gruppo e di fortificare il tuo spirito, la tua identità. Purtroppo, a oggi, quello che il Cagliari è tra le mura amiche non lo è fuori casa. E questo è un peccato.

Mi auguro che si possa invertire la tendenza già dalla sfida al Frosinone, che è una squadra per certi versi simile al Bologna: sa giocare al calcio, e anche molto bene, ma concede parecchio dalla metà campo in giù. Se il Cagliari giocherà da Cagliari, come fa davanti al proprio pubblico per intenderci, secondo me potrà ben figurare allo Stirpe. E magari portare a casa un risultato prezioso.”

Qual è a suo avviso, in questo momento, il reparto più scoperto della compagine isolana, al netto di tutte le defezioni che si sono concentrate in attacco tra infortuni e impegni con le Nazionali?

“Personalmente non penso che l’attacco sia il reparto meno fornito. Anzi, tra centravanti e seconde punte Ranieri ha di che sbizzarrirsi. Qualche problema c’era a centrocampo – ma ora con la crescita di Prati la situazione sembra essere migliorata – e c’è tuttora in difesa, soprattutto nelle gare in trasferta. Certe volte si soffre un po’ troppo. Il mercato di gennaio potrebbe offrire delle soluzioni interessanti per rinforzare il pacchetto arretrato, sia numericamente che qualitativamente.”