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UN MIRTO CON... MAURO VALENTINI: "Cagliari, quello che dà più fastidio è l'approccio alle partite: scendiamo in campo 'molli' come se fossimo già appagati, mentre ci stiamo giocando la vita. Non creiamo palle gol e subiamo sempre gli avversari"

UN MIRTO CON... MAURO VALENTINI: "Cagliari, quello che dà più fastidio è l'approccio alle partite: scendiamo in campo 'molli' come se fossimo già appagati, mentre ci stiamo giocando la vita. Non creiamo palle gol e subiamo sempre gli avversari"
Oggi alle 00:01Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Mauro Valentini, storico ex centrale difensivo del Cagliari, non le manda a dire ai rossoblù di Davide Nicola dopo le ultime, sconcertanti uscite. Prestazioni incomprensibili dal punto di vista dello spirito e dell’atteggiamento, ancor prima che sotto il profilo del gioco.

Intervistato da Tuttocagliari.net, Valentini non si capacita di come “il Cagliari abbia potuto giocare in modo così dimesso e ‘morbido’ delle gare che, di fatto, valevano la riconferma anticipata della serie A”.

Mauro, come possiamo definire questo finale di stagione dei rossoblù? Come un calvario che i tifosi sardi, sempre generosi e calorosi, non meritano?

“L’unica cosa che ci tira su il morale è che le dirette concorrenti riescono a fare perfino peggio di noi. Ma è una magra consolazione: ultimamente le cose proprio non stanno funzionando. Quello che mi dà più fastidio è il fatto che il Cagliari, quando scende in campo, sembri una squadra già appagata… mentre in realtà si sta giocando la vita, cioè la permanenza in A. Non riusciamo a costruire azioni da gol, a renderci pericolosi dalle parti del portiere avversario. E quando incontriamo squadre che sanno giocare a calcio, come il Como di sabato pomeriggio, finiamo inevitabilmente per soccombere. Ci mancano ordine e organizzazione di gioco. Poi a livello difensivo prendiamo gol con troppa facilità. Ma la considerazione principale è un’altra: alla luce della classifica che abbiamo dovremmo affrontare qualsiasi avversario col coltello tra i denti, molto più arrabbiati e determinati rispetto a quello che si vede in campo ogni settimana. Forse i calciatori sono convinti che la salvezza, nonostante tutto, sia stata di fatto già acquisita.”

E di questo approccio – innanzitutto mentale – può essere considerato responsabile anche il tecnico Davide Nicola, oltre ai giocatori? A proposito: alla luce del rendimento complessivamente offerto dalla squadra nel corso del campionato lei a fine maggio riconfermerebbe il mister piemontese sulla panchina isolana?

“Non me la sento di dare un parere così radicale. Per prima cosa bisogna riconoscere che, se ad agosto l’obiettivo stagionale era quello di centrare la salvezza, ormai è stato – quasi – raggiunto. Detto questo, è chiaro che se vogliamo vedere un altro Cagliari servono altri giocatori e un altro allenatore, con un imprinting e con una mentalità diversa.”