23 novembre 2008 - Napoli-Cagliari 2-2: il pari di Conti all’ultimo respiro
Diciassette anni sono passati da quel pomeriggio freddo al San Paolo, ma il ricordo di Napoli-Cagliari 2-2 resta vivo nella memoria dei tifosi rossoblù
Era una sfida che sembrava già scritta, una partita in cui la squadra di Reja, imbattuta in casa fino a quel momento, si avvicinava a un’altra vittoria. Invece, nel finale, arrivò la beffa.
Il match si accese subito: al 9’ Marek Hamsik portò avanti il Napoli con una delle sue tipiche incursioni, facendo esplodere i circa 14mila presenti. Sembrava l’inizio di un pomeriggio sereno e, nonostante il pareggio lampo di Lopez all’11’, fu proprio Lavezzi a ridare il vantaggio ai partenopei al 40’, sfruttando una delle sue irresistibili accelerazioni. Il primo tempo si chiuse così, sul 2-1, con il Napoli padrone del campo e il Cagliari costretto a inseguire.
Nella ripresa il ritmo cambiò. Allegri, allora sulla panchina rossoblù, riorganizzò i suoi, puntando sulle geometrie di Conti e sulle invenzioni di Cossu. La partita rimase in bilico fino agli ultimi, tesissimi minuti. Poi, a sei minuti dal termine, arrivò il momento che illuse tutto il popolo azzurro: ancora una punizione dell’argentino — Lavezzi — che sembrò chiudere definitivamente i giochi. Il San Paolo esplose, convinto che anche questa volta la fortezza sarebbe rimasta inviolata.
Ma il calcio, si sa, vive di attimi. E allo scadere, nel recupero, Daniele Conti gelò lo stadio con una zampata che portò il risultato sul 2-2. Una rete che valse oro per il Cagliari: i sardi furono la prima squadra della stagione a strappare punti in casa al Napoli, interrompendo una striscia perfetta.