Jankulovski: "Zeman? Ricordi bellissimi, aveva un sistema diverso da tutti"

Jankulovski: "Zeman? Ricordi bellissimi, aveva un sistema diverso da tutti"
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di Redazione TuttoCagliari

E' online la nuova puntata di "Storie di Serie A", su Radio TV Serie A: coach Dan Peterson ha intervistato l'ex difensor ceco Marek Jankulovski. Le sue parole:

La tradizione cestistica della Repubblica Ceca

“Non sono proprio un tifosissimo del basket, da noi gli sport più seguiti sonoo l’hockey su ghiaccio e il calcio, sebbene dalla Repubblica Ceca siano usciti tanti campioni anche dalla pallacaenstro. Diciamo che seguo ma non sono un super tifoso.”

Ostrava, la città di origine

“Io sono di Ostrava, è una piccola città, la terza piu grande della Rep. Ceca. È una città soprattutto industriale dove sono usciti grandi talenti, non solo calciatori.”

L’arrivo in Italia e il rapporto con Zeman

“Ricordi bellissimi. Sono arrivato a Napoli 25 anni fa e mi ha proprio voluto lui, il boemo!
Era una persona spettacolare, molto simpatica anche se dal campo non sembrava, specialmente con quel sigaro e quel muso duro. È un grande lavoratore, non ho mai fatto un ritiro come con mister Zeman: andavamo tre settimane in montagna in Austria e la prima settimana mangiavamo solo verdura e patate. Mi rimane di lui una bellissima storia: dopo un mese di ritiro sono andato nella sua stanza per chiedergli un giorno libero (dal ritiro) in più per tornare a casa a vedere la mia famiglia e mia figlia piccola di due anni e mezzo . Mi rispose “Sei stato tutta la vita lì, ora è il momento di lavorare”, io ho chiuso la porta arrabbiato però alla fine aveva ragione lui. Era una persona meravigliosa, purtroppo dopo tre giornate è stato esonerato.”

Zeman e i suoi giocatori

“Aveva un sistema diverso da tutti: praticava questo 4-3-3 super offensivo che sfruttava bene le caratteristiche dei giocatori; con lui Totti ha fatto la differenza. Aveva un carattere forte e si faceva rispettare. È vero che con questo gioco offensivo prendevamo tanti goal però era diverso dagli altri: dopo una sconfitta per 4-1 venne a dirci che era contento per il modo in cui avevamo giocato.

La gestione delle partite di Zeman

“Sapevamo tutta la settimana cosa dovevamo fare la domenica, lui non cambiava, sceglieva sempre il suo 4-3-3 che tutti conoscevano. Al di là del risultato, non cambiava mai idea. Aveva la sua strada e non guardava a destra e sinistra.”

L’esperienza in Nazionale

“Una parte bellissima della mia vita. Abbiamo fatto un grande Europeo Under 21 (2000 n.d.r.) perdendo contro l’italia per 2-1 con la doppietta del mio compagno Pirlo. Dopo agli Europei sono entrato nel giro della nazionale maggiore ed ho aviuto la fotruna di giocare con diversi campioni come Nedved, Poborský, Berger, Koller... sono stati anni bellissimi. Rimane sempre il dispiacere di Euro 2004. Giocavamo il calcio piu bello di tutti, resta il ramarico di essere arrivati terzi.”

Gli allenatori in Nazionale

“Karel Bruckner rimane una figura molto speciale per me, molto simile a Zeman, ugualmente riservato, gli bastava uno sguardo. Aveva un grande carisma infatti abbiamo fatto benisssimo con lui”

Gli allenatori con piu impatto

“È difficile dirne solo uno... Zeman mi ha dato l’opportunità, Spalletti a Udine ha avuto un grande impatto su di me, abbiamo fatto tre anni molto buoni dove abbiamo sempre raggiunto le Coppe. Mi dava grande fiducia: con lui un giorno ero terzino, un mese dopo giocavo terzo d’attacco, poi in mezzo al campo o alto a sinistra. Era un grande lavoratore”

La dote della versatilità

“Per me essere versatile e poter ricoprire più posizioni in campo è stato un vantaggio. Quando sono entrato nel giro della nazionale avevo davanti Nedved, Smicer, Berger e allora Bruckner mi mise terzino sebbene sapeva che io non amassi difendere ma alla fine ha avuto ragione perché anche con Ancellotti al Milan ho giocato in quel ruolo perché anche lì avevo tanti campioni davanti. Avere più di un ruolo per me era un vantaggio.”

Ancellotti, l’allenatore per eccellenza

“Ho avuto fortuna a fare 4 anni con Ancellotti, aveva un grande carattere, è una  persona super, rispettata da tutti. Non è facile gestire tutti quei campioni ma lui ha vinto tutto quello che poteva e sono convinto che farà bene anche con il Brasile, spero vinca il mondiale. Anche con lui bastava uno sguardo e ci si intendeva. Non c’è ad oggi un giocatore che non voglia bene a Carlo.”

Il campionato di Serie A e la Nazionale di Gattuso

“Guardando da fuori la Nazionale sono contento per Rino, in questo momento serviva uno come lui per la squadra e anche per il movimento. Ci sono troppi giocatori che non hanno piacere nell’essere convocati, è una cosa che non sopporto ma succede anche in Rep. Ceca. Con Rino questo non accadrà: giocare in Nazionale viene prima di tutto. Anche se vinci prendendo 4 goal (Italia Israele 5-4 n.d.r.) la gente lo accetta perché ha visto grinta e voglia di vincere. Dopo la partita gli ho mandato un messaggio, gli ho scritto che speravo che non ci saremmo incontrati allo spareggio dato che voi sono 8 anni che non andate al mondiale, mentre da la Rep. Ceca è dal 2006. Riguardo il campionato italiano dico che il livello si è alzato molto, inoltre è molto bello vedere la gente tornare allo stadio, è il la magia del calcio.
In italia magari non abbiamo cosi tanti campioni come all’estero ma è tornato l’entusiasmo e per questo è importante che l’italia vada al Mondiale.”

Il futuro

“Ora sono dentro alla società del Baník Ostrava dove sono cresciuto, ho fatto per due anni il direttore sportivo e sono rimasto in dirigenza. Mi dedico molto al vino e al progetto Wine Of The Champions con tanti altri campioni come Ronaldinho, R. Carlos, J. Terry... abbiamo tutti una nostra bottiglia e andiamo in giro a fare eventi con il vino. La cosa più bella però è dedicarsi alla famiglia: io sono già nonno di una nipotina di due anni e mezzo. Quando giocavo il tempo è passato in fretta, ora voglio godermi la famiglia.”

Gli anni al Milan

“Mi è rimasto tutto: per un ragazzo di Ostrava alzare la Champions League insieme a tutti quei campioni è stato un sogno, non me lo sarei mai immmaginato, erano fuoriclasse non solo in campo ma anche fuori. Sono stati sei anni bellisssimi ma il 2007 è stato quello piu bello.”

La partita piu difficile

“Ancora più della finale è stato il ritorno in casa con il Manchester United di Ronaldo, Rooney, Giggs, Van Der Saar... all’andata avevamo perso 3-2. Una giornata di pioggia infinita fino alla sera della partita. 3-0 per noi e andammo a vincere il trofeo.”