Pedullà: "Abodi vuole gli stage: l’incoerenza del calcio italiano che poi cerca soldi in Arabia e Australia"

Pedullà: "Abodi vuole gli stage: l’incoerenza del calcio italiano che poi cerca soldi in Arabia e Australia"TUTTOmercatoWEB.com
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di Redazione TuttoCagliari

Nel suo editoriale per Sportitalia.com, Alfredo Pedullà ha preso di mira il Ministro dello Sport Andrea Abodi, che ha tirato fuori l’argomento degli stage per la Nazionale. Le sue parole: "Avete letto bene: il Ministro parla di stage, una cosa che esula da qualsiasi aspetto legato alla sua competenza, piuttosto delle 1000 incompiute che attanagliano il calcio italiano da anni senza che qualcuno se ne sia reso conto. Meglio: impossibile che non se ne sia reso conto, ma ha preferito starne alla larga, lo sport principale resta sempre quello pilatesco (lavarsene le mani).

Ma se sei un Ministro e resti ancora lì pur non avendo dato il minimo contributo in grado di giustificare il tuo ruolo, bisognerebbe almeno evitare altri argomenti che poi ti fanno entrare nel ridicolo.

Lo stage per la Nazionale è come il discorso che ho ascoltato a poche ore da Italia-Norvegia (“la vittoria serve per la nostra autostima), semplicemente inutile. Perché il signor Ministro dovrebbe sapere che noi perdiamo tempo per fare qualche spicciolo in più, decidiamo di giocare la Supercoppa Italiana allargandola a quattro squadre quando una volta l’incrocio era obbligato tra i Campioni d’Italia e chi aveva portato in bacheca la Coppa Italia, stop. Senza dimenticare la patetica crociata per difendere la scelta di giocare Milan-Como a Perth, assurdo.

Quindi dovremmo trovare un buco per gli stage quando si scialacqua tempo per 5 o 10 milioni in più. La mentalità resta quella, non possiamo cambiarla. Quando vincono una partita, salgono sul carro (specialità Gravina); quando perdono, si defilano oppure mettono lo stesso disco di chi ormai si è abituato a perdere.

Eppure Abodi resta lì, al suo posto, senza che qualcuno intervenga per mettere fino a questo supplizio. L’intervento dovrebbe essere dall’alto, super partes, dall’insospettabile – sperando che ce ne sia almeno uno – in grado per una volta di interrompere questo tormento che ha maciullato il calcio italiano. Sarei anche per il commissariamento, in attesa di individuare tempi e strategie migliori. E almeno mi risparmierei parole come queste, rilasciate lunedì mattina a Radio Rai dallo stesso Abodi: “Dobbiamo coltivare la speranza di andare ai Mondiali”.

Ma dai… Queste cose le trovo ogni mattina entrando al supermercato, ascoltando i commenti al bar, recandomi in garage oppure telefonando a qualche amico di vecchia data. Ma che debba essere Abodi a coltivare la speranza, come se fosse cosa originale oppure un’intuizione piuttosto che una banalità, è la sintesi che conferma come stiamo vivendo uno dei momenti più neri del calcio italiano.

Per fortuna torna il campionato, non ci fermeremo più, alla larga da queste soste che provocano infortuni a catena e nulla più. Sono assolutamente dalla parte di De Laurentiis, basta con questa partite talvolta inutili, troviamo una strada per risarcire chi consegna calciatori sani e li ritrova mezzi (se non tutti) rotti. Andremo subito con Fiorentina-Juventus e Napoli-Atalanta, domenica sera il derby di Milano, la Roma va a Cremona e non ha intenzione di fermarsi.

Qualche altro giro di pista per capire bene i regali di mercato da consegnare a gennaio: il più esigente giustamente è Gasperini, dovrebbero risarcirlo per tutti i torti che gli hanno fatto tra luglio e agosto, lui ha risposto con i fatti portando la Roma in cima alla classifica. Tutti avranno bisogno di qualcosa, di un rinforzo o di un rinforzino, ci sarà tempo per parlarne. Più importante capire quanti soldi ci siano davvero in cassa, tenendo conto del seguente particolare: la sessione invernale è la più complicata che ci sia, nel senso che puoi anche avere i soldi – tanti soldi – e trovare la porta chiusa".