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Pisacane: "Inter? Partita dall'alto coefficiente di difficoltà, ci sarà da fare una grande gara"

Pisacane: "Inter? Partita dall'alto coefficiente di difficoltà, ci sarà da fare una grande gara"
Oggi alle 16:20Primo piano
di Maria Laura Scifo

Conferenza stampa della vigilia per Fabio Pisacane che questo pomeriggio alle 16 presenterà la gara contro l'Inter, in programma domani sera alle 20.45 alla Unipol Domus. Un'occasione per fare il punto della situazione in casa Cagliari e per capire anche come stanno gli acciaccati, su tutti Zappa, che ieri è rimasto a riposo, e Luvumbo, che invece si è allenato parzialmente con il gruppo. La redazione di TuttoCagliari.net si trova sul posto ed è pronta a riportarvi tutte le parole del mister. Segui la diretta con noi!

Comincia la conferenza stampa

Oltre che una finale, come definiresti Cagliari-Inter? Quanto è indicativo quanto abbiamo visto in allenamento ieri? Partirei dall'abbraccio della nostra gente, è stato veramente bello averli accanto. Un clima che ho respirato poche volte anche nei miei anni da calciatore. Era bello vedere questa unione tra noi e loro e spero che in futuro possa capitare spesso. Indicazioni? Possono essere prese in considerazione come no. Abbiamo provato però ho ancora qualche dubbio che mi porto dietro fino a domani e poi sceglieremo la strategia migliore per affrontare l'Inter. Sarà una partita dal quoziente di difficoltà alto, ma sappiamo che c'è da fare una grandissima partita da squadra compatta e generosa.

Deiola? E' un calciatore duttile, disponibilissimo e lo abbiamo visto anche nel precampionato dove ha giocato da difensore. Ci permette di avere più soluzioni.

Indisponibili? Zappa purtroppo deve star fermo e lo rivedremo dopo la sosta. Ha rimediato questa distrazione e se ne parla dopo la sosta. Radunovic e Pintus sono i due che lavorano ancora in personalizzato. Zito sarà a tutti gli effetti a disposizione della squadra martedì. L'Inter ha tanti campioni, bisogna fare una partita gagliarda, da squadra vera. Dobbiamo essere compatti e generosi e avere poi il coraggio di far male quando capiterà.

La tua prima Cagliari-Inter? Sicuramente è stata una partita particolare, era la mia prima in Serie A in trasferta, subito dopo l'esordio. Era un misto tra stare sul pezzo per cercare di sbagliare il meno possibile e tenere un avversario che andava spedito come Perisic. Ci fu la doppietta di Melchiorri e ricordo quella giornata come se fosse ieri. In quel periodo la Curva aveva dei problemi con Icardi, che sbagliò un rigore. Sono passati tantissimi anni, ma per me è come se ne fossero passati pochi. Oggi è una partita diversa, in un ruolo diverso, sono dall'altra parte e cerco di pensare al presente sperando che la mia squadra possa fare una partita di grande livello.

Cosa si prova alla vigilia? Inter pericolosa per l'organizzazione o per l'individualità? Intanto ci godiamo il momento, consapevoli che siamo all'inizio. Sappiamo scindere le cose dentro di noi. Sappiamo che ci dobbiamo mettere in uno stato d'animo combattivo, dove in certi momenti dovremo cercare di superare delle situazioni che possono crearci difficoltà. Prendiamo la classifica con la giusta attenzione, facendo riferimento alla realtà. Bisogna rimanere con i piedi per terra. Per quanto riguarda l'Inter, aveva una base quase perfetta e penso che l'intelligenza di Chivu sia stata anche quella di essere pragmatico e lasciare andare un sistema collaudato negli ultimi tempi e cercare di toccare poco. Abbiamo visto una squadra che si è discostata poco dall'Inter di Inzaghi ed è anche un merito dell'allenatore di oggi. Ha degli automatismi quasi perfetti in certe situazioni e sappiamo che possiamo anche andare incontro a delle difficoltà, ma sappiamo che se facciamo una partita da squadra compatta e generosa, possiamo creare anche delle difficoltà.

Cosa cambia nel preparare la gara da calciatore ad allenatore, pensando anche al successo del 2019? Normale che oggi sono da quest'altra parte, penso al presente e mi concentro su quello che poi è la partita di domani. Similitudini? Normale che cambiano tantissime cose rispetto a quando si è calciatori. Di quella squadra ci sono Pavoletti, Rog e basta. Era una squadra allestita in modo diverso, che giocava in modo diverso e ora prepararla da quest'altra parte... non si possono fare paragoni. Lautaro è un campione, sanno che avranno un compito altro di arginare lui come gli altri. L'Inter vanta campioni da tutte la parti, è una corazzata.

Sulla preparazione della gara. Ogni partita ha la sua difficoltà. In Serie A non ci sono partite scontate, ogni punto pesa. Quando parliamo di umiltà deve partire prima da me, dal mio staff e ricade sui calciatori. Noi ci prepariamo per creare una strategia in fase di non possesso, in fase di possesso proveremo a creare delle difficoltà. Noi vogliamo, quando la partita ce lo permetterà, creare delle difficoltà all'Inter con le nostre armi.

Barella? Sarà bello riabbraciarlo, ero straconvinto che sarebbe arrivato dove è poi arrivato. Anche da giovane faceva delle cose che, per l'età che aveva, erano di un livello superiore. Sarà anche buffo incontrarci subito in questa veste. 

Ottimo spirito di gruppo. E' quello che ci siamo posti come obiettivo. Come diceva un grande passato da queste parti: ci saranno dei momenti di grande libecciata e noi dovremo rimanere verticali quando il vento tirerà forte. Questo può accadere se noi creiamo una base fatta di entusiasmo e spirito di gruppo, dove uno può contare sull'altro nei momenti di difficoltà. Ieri era un giorno anche di scarico per tanti interpreti e così era l'occasione di poter utilizzare un'attivazione ludica, che poi ci permette di raggiungere questi micro-obiettivi di squadra.

Termina la conferenza stampa