UN MIRTO CON... ANTONIO LANGELLA

UN MIRTO CON... ANTONIO LANGELLATUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano
martedì 23 agosto 2022, 00:00Un mirto con...
di Roberta Lai

Riguardo all'attualità in chiave Cagliari, la redazione di TuttoCagliari.Net ha intervistato in esclusiva Antonio Langella, attaccante dei sardi dal 2002 al 2007.

Quali sono state le sue impressioni guardando Cagliari-Cittadella?

“All’inizio ha fatto un po’ di fatica, il Cittadella è una buona squadra. Al secondo tempo e dopo il pareggio il Cagliari ha mostrato invece la sua superiorità. Le prime partite sono un po’ così in tutti i campionati”.

Effettivamente la squadra ha sofferto troppo.

“Siamo all’inizio, la preparazione atletica non è ancora al mille per mille. Il Cagliari, poi, è condizionato a vincere, non fa il campionato di B per salvarsi ma per ritornare in Serie A. Anche l’aspetto mentale è fondamentale”.

Secondo lei il Cagliari si è già calato nella mentalità e nella realtà di questo campionato?

“Secondo me no. Quando fai tanti anni consecutivi in Serie A, ritornare in B non è facile perché è un campionato lungo e molto faticoso. Sono necessarie alcune partite per capire che il meccanismo è un po’ diverso”.

Viste le difficoltà emerse nel primo tempo, pensa che sia necessario muoversi ancora sul mercato?

“Vedendo la partita e soprattutto gli ultimi venti minuti direi di no. La rosa è abbastanza forte con giocatori esperti che hanno fatto molto bene in Serie B e penso sia tra le prime tre, quattro che lotterà per risalire. Pian piano uscirà il vero Cagliari, ci vuole tempo”.

Nella stagione 2003/2004 hai contribuito alla promozione del Cagliari in Serie A. Qual è stato il vostro segreto e quale consiglio darebbe alla squadra?

“Quell’anno siamo andati in Serie A perché eravamo un grande gruppo, amici in campo e fuori. Nelle difficoltà uno dava la mano all’altro, in qualsiasi momento la squadra faceva forza contro chiunque e questo è un aspetto fondamentale. L’unico consiglio che posso dare è di essere un vero gruppo e di avere testa”.

Come giudica la scelta di rifondare (in parte) la squadra? Era l’unico modo per ripartire dopo una retrocessione così dolorosa?

“Penso di sì. Se il presidente ha fatto questa scelta avrà avuto le sue motivazioni. Per avere la possibilità di salire subito in Serie A, a volte, è meglio rifondare con giovani, con persone che hanno voglia di far vedere qualcosa in più. Il tempo gli darà ragione”.

Quali giocatori, secondo lei, potranno fare la differenza?

“Mancosu e Lapadula possono fare la differenza, sono un lusso per la Serie B così come Pavoletti e Nandez”.

Fabio Liverani è l’uomo giusto per tentare la risalita?

“Non è un campionato facile, ci sono squadre molto attrezzate. Fabio è una persona intelligente, esperta, navigata, sa di cosa ha bisogno la sua squadra e come farla giocare. Se è stato scelto significa che è la persona giusta. Mi auguro che il Cagliari possa tornare subito in Serie A”.

Si ringrazia Antonio Langella per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.