UN MIRTO CON... DAVID DEI

UN MIRTO CON... DAVID DEITUTTOmercatoWEB.com
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lunedì 5 settembre 2022, 00:00Un mirto con...
di Roberta Lai

Riguardo all'attualità in chiave Cagliari, la redazione di TuttoCagliari.Net ha intervistato in esclusiva David Dei, estremo difensore del Benevento dal 1994 al 1996 e preparatore dei portieri rossoblù dal 2015 al 2018.

David, come vede il Cagliari?

“Penso che la società e il direttore sportivo abbiano fatto un ottimo lavoro non soltanto in fase di acquisti. Negli ultimi giorni sono arrivati giocatori importanti per la B come Capradossi e Falco ma, soprattutto, sono riusciti a tenere quelli che erano i pezzi pregiati. Faccio fatica a trovare squadre più forti del Cagliari in una Serie B così complicata. La rosa è veramente di grandissimo valore e spessore. Penso che il Cagliari possa ambire proprio a uno dei primi due posti”.

La rosa attuale è paragonabile a quella del 2015/2016?

“Ne parlavo proprio ieri con un amico di Cagliari. Secondo me questa squadra è un pizzichino più forte e completa rispetto alla nostra. Certo, noi avevamo la consapevolezza di una retrocessione probabilmente meno bruciante rispetto a quella che il Cagliari ha avuto l’anno scorso, totalmente inaspettata e avevamo forse qualche giocatore più globale, di qualità lì davanti. Il Cagliari, ora, ha Pereiro che può essere devastante, si è visto a Como. È un giocatore che se entra con motivazione negli ultimi venti, quindici minuti cambia le partite. La Serie B di oggi vede più squadre competere per salire direttamente in Serie A rispetto al 2015/2016, una delle rarissime eccezioni in cui due squadre hanno preso il sopravvento sulle altre”.

Ha parlato di retrocessione. Si è fatto un’idea di cosa possa aver portato a questo tracollo?

“Conosco molto bene l’ambiente Cagliari e, secondo me, uno dei più grossi problemi è quello di essere molto morale, di vivere le sconfitte in maniera devastante. È mancato quel pizzico di equilibrio per affrontare i momenti difficili nel modo giusto. Sicuramente, per valori, la squadra aveva la salvezza come obiettivo minimo”.

Il calciomercato si è chiuso giovedì sera. Il Cagliari si è mosso in tutte le direzioni tranne che in quella dei portieri, affidandosi a Radunovic. Come giudica l’estremo difensore rossoblù?

“Radunovic è un portiere che conosco bene, l’ho allenato a Cremona anche se solamente per due mesi. È un ragazzo con doti fisiche impressionanti a cui manca, secondo me, la continuità di giocare. È chiaro che questo, soprattutto nelle prime partite, può pesare. Se il Cagliari ha deciso di puntare su di lui senza mai metterlo in discussione avrà avuto i suoi validi motivi. Ha fatto bene a dargli fiducia. È un portiere che, con il tempo, potrà trasmettere ancora più sicurezza. Se vogliamo entrare nel tecnico, da un portiere come lui, anche con quella struttura fisica, mi aspetto molta più padronanza sulle palle alte”.

Cosa pensa, invece, della situazione dell’ex Cagliari Alessio Cragno?

“Quando parliamo di Cragno, parliamo di uno dei tre portieri della Nazionale italiana. Di Gregorio è sicuramente un buon portiere. Nel non impiego di Alessio ho letto il fatto di non essere magari ancora pronto a quello che Stroppa chiede alle sue squadre, a essere una sorta di regista arretrato che partecipa molto con i piedi. Io sono un preparatore che pensa ancora che il portiere debba prima di tutto parare, poi essere bravo con i piedi. Non si può pretendere di essere il primo regista della squadra. Cragno, però, non è uno sconosciuto. Le sue caratteristiche dovrebbero essere ben chiare. Se si cercava un portiere con caratteristiche diverse, potevano fare un’altra scelta senza penalizzare Alessio che, quest’anno, avrebbe avuto la possibilità di fare il salto di qualità. Penso che il Cagliari, in questo caso, abbia fatto un’operazione intelligente: Alessio è stato ceduto al Monza con la formula del prestito con riscatto obbligatorio solo in caso di salvezza dei brianzoli. Se il Monza non dovesse salvarsi, Cragno potrebbe tornare e il Cagliari si ritroverebbe con un patrimonio importante”.

Torniamo al Cagliari: cosa pensa del secondo portiere Ciocci?

“Ciocci è un ragazzo che conosco bene, i primi allenamenti li ha fatti con me. È un ragazzo che, già da allora, mostrava grandissime qualità tecniche, intelligenza. Ho qualche perplessità sulla scelta di averlo tenuto a Cagliari. Se la società pensa che Ciocci, un domani, possa diventare il futuro portiere della squadra, rimanere lì e non giocare non è una cosa positiva. Chissà che non succeda quello che è successo a noi con Cragno: ci siamo resi conto molto velocemente che avevamo un patrimonio incredibile in casa e a gennaio abbiamo deciso di mandarlo in prestito per dargli la possibilità di giocare, per poi riprenderlo dopo aver fatto un percorso di crescita"

Un trasferimento in prestito sarebbe stata, secondo lei, la mossa giusta?

“Avrei auspicato un nuovo prestito in qualche società di B per poter giocare. La crescita del ragazzo, secondo me, passa anche da un anno un po’ fuori dall’isola, in una realtà diversa. Sarebbe servito al ragazzo come esperienza”.

Quello che è stato fatto con Desogus, in prestito al Pescara.

“A quell’età è meglio mandare un giocatore in una categoria inferiore dove hanno realmente la possibilità di giocare piuttosto che rischiare, in una categoria superiore, di avere concorrenza e di riscontrare maggiori difficoltà. Conosco poco Desogus ma mi è sembrato un ragazzo interessante e con grandi spunti. Mandarlo in prestito, vista la rosa che il Cagliari ha costruito, è stata l’operazione giusta”.

Sabato la partita tra Benevento e Cagliari. Che partita si aspetta? Come vede la squadra campana?

“È una partita difficile, Benevento è sempre un campo complicato. L’anno scorso, probabilmente, aveva una squadra più forte ma, negli ultimi giorni di mercato, ha preso dei giocatori importanti come Schiattarella. Il Cagliari viene da un’ottima prestazione con il Modena in cui ha potuto schierare per la prima volta quasi la formazione tipo. Un bel banco di prova ma penso che sia il Benevento a dover avere più paura”.

Ultima domanda: ha visto, in queste partite, qualche giovane che l’ha colpita particolarmente?

“Mi piace molto la tranquillità con cui gioca Obert, è un giocatore con buone qualità. Abbiamo visto all’opera anche le qualità di Luvumbo, un ragazzo con gamba e tecnica importanti. Giocatori che con i cinque cambi possono essere devastanti, spaccando le partite”.

Si ringrazia David Dei per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.