Un mirto con... Francesco Casagrande: "Il Cagliari deve tornare a marcare a uomo in area. Io mi chiedo: come si può marcare a zona negli ultimi sedici metri? Rischi sistematicamente di prendere gol. E archivierei il modulo a cinque difensori"
Francesco Casagrande, ex centrocampista del Cagliari tutto cuore e polmoni, ai microfoni di Tuttocagliari.net fa il punto sull’avvio di stagione dell’undici rossoblù, sottolineandone qualità, lacune e aspetti potenzialmente migliorabili.
Francesco, fino a questo momento il Cagliari ha fatto vedere le cose migliori quando ha cercato di “fare” la partita, aggredendo gli avversari e proponendo un calcio arrembante. Quando ha schierato la difesa a cinque e arretrato significativamente il proprio baricentro ha quasi sempre finito per subire l’iniziativa avversaria, andando ben presto sotto nel punteggio. Secondo lei in serie A, nel 2025, il coraggio paga più della prudenza?
“Dal mio punto di vista il 4-4-2 è sempre il modulo più equilibrato. Detto questo, se tu con un certo schema continui a raccogliere risultati negativi devi avere il coraggio di cambiare. Pure a costo di rischiare di destabilizzare un po’ i giocatori. Se in altre occasioni il Cagliari ha convinto maggiormente giocando a quattro dietro, forse conviene ripristinare quello schieramento. Tra l’altro se ti presenti con un 5-3-1-1 a centrocampo sei sistematicamente con un uomo in meno, mentre con un 4-4-2 hai più filtro in mezzo al campo sia per sostenere la fase offensiva che per proteggere la difesa. In generale, se hai due mediani di spessore che sono sempre nel cuore dell’azione hai una marcia in più.”
Il Cagliari sembra avere dei grossi problemi a gestire i calci da fermo: spesso e volentieri sugli sviluppi di corner o punizioni gli avversari segnano o sfiorano la marcatura. I rossoblù marcano sistematicamente a zona: potrebbe essere utile, almeno in quelle situazioni, ripristinare un’attenta e rigida marcatura a uomo?
“Io sono un ex calciatore ‘vecchio stampo’. E mi chiedo: dentro l’area come si fa a marcare a zona? In serie A si gioca sui centimetri: basta che la palla arrivi tra i due difensori schierati a centro area ed è sempre gol. Se tu marchi a uomo hai la possibilità di controllare da vicino il tuo avversario. Di ‘sentirlo’, come si suol dire. E in certi casi basta una spintarella per sbilanciarlo e per fargli perdere il tempo dell’intervento sul pallone. Vedo che oggigiorno quasi tutti adoperano la zona, ma secondo me prima o poi torneremo alla marcatura a uomo. Anche perché ci sono già delle squadre che affrontano l’avversario uomo contro uomo in ogni zona del terreno di gioco. Insomma, se non stai incollato all’attaccante è facile prendere gol. In più in serie A ti mettono la palla dove vogliono; se poi tu ti ostini anche a marcare le punte a distanza di uno o due metri… Di questi tempi va di moda la zona, ma una mia squadra non adotterebbe mai questo sistema.”
Proiettiamoci alla prossima sfida dei rossoblù, prevista per domani all’Unipol Domus contro il Sassuolo di Fabio Grosso. Si aspetta un Cagliari con un piglio più offensivo rispetto a quello della trasferta di Verona?
“Direi proprio di sì. Tra l’altro col Sassuolo gli isolani hanno una buona tradizione, che mi auguro vivamente possa continuare. Quella neroverde è una buona squadra, tecnicamente simile al Cagliari: come sempre la differenza la farà la determinazione con la quale le due compagini entreranno in campo. Gli uomini di Pisacane devono racimolare quanti più punti possibile soprattutto nel girone d’andata: quella di domani contro gli emiliani è un’ottima occasione per cogliere un successo che sarebbe importantissimo. Del resto il Cagliari affronterà un avversario che può vincere o perdere con tutti.”