UN MIRTO CON... SANDRO TOVALIERI

UN MIRTO CON... SANDRO TOVALIERITUTTOmercatoWEB.com
domenica 7 agosto 2022, 00:00Un mirto con...
di Roberta Lai

Riguardo all'attualità in chiave Cagliari, la redazione di TuttoCagliari.Net ha intervistato in esclusiva "Il Cobra" Sandro Tovalieri, attaccante dei sardi nella stagione 1996/1997.

Manca meno di un mese alla fine di questa sessione estiva di calciomercato. Cosa pensa dei movimenti effettuati dal Cagliari fino a oggi? 

"Il fatto che siano rimasti alcuni giocatori dello scorso anno è segno che la squadra possa fare un campionato importante. Ci sono dei giovani interessanti, un allenatore bravissimo e un attaccante come Lapadula che i gol, in Serie B, li ha sempre fatti. Credo che ci sia bisogno di fare qualche altro accorgimento ma la squadra mi sembra comunque competitiva, pronta a lottare per tornare in A".

Se Lapadula e Luvumbo hanno riacceso l'entusiasmo dei tifosi, a non convincere, in questo pre-campionato, sono state le prestazioni di Pavoletti e Pereiro.

"C’è qualcuno che magari va subito in forma e chi invece ha bisogno di più tempo. Sono sicuro che da sabato prossimo, con l’inizio del campionato, nel giro di qualche partita tutti staranno nelle migliori condizioni per poter dare un contributo importante. Pavoletti e Pereiro sono due giocatori esperti che devono dare l’esempio. Tutti ci aspettiamo che possano dare qualcosina in più".

A proposito di Pavoletti. Il numero 30 ha festeggiato ieri le 400 presenze da professionista. Da ex attaccante quale consiglio gli darebbe per tornare a essere nuovamente vero protagonista con la maglia del Cagliari?

"Leo non ha bisogno di consigli. È legato alla maglia, alla terra. È bravissimo sotto porta e di testa. È rimasto nonostante la retrocessione perchè vuole portare il Cagliari avanti. La Serie B non è un campionato facile, non lo è per nessuno. Pavoletti ha esperienza e tecnica. Ci sono tutti i presupposti affinchè possa fare un bottino di goal sufficiente per riportare il Cagliari in Serie A".

Cosa pensa invece dell'addio di Joao Pedro?

"Ha deciso di prendere un'altra strada. Io, al posto suo, alla sua età, sarei probabilmente rimasto un altro anno per cercare di far risalire la squadra. Ha avuto un'offerta importante e il Cagliari aveva necessità di vendere. Le strade si sono separate con una retrocessione ma quello che Joao ha fatto in questi anni rimarrà scolpito nella storia e nel cuore dei tifosi".

Parlando di giovani interessanti. Il tecnico Liverani e il pubblico credono tanto in Zito Luvumbo.

"Me ne parlano bene. Se i tifosi, fin dall'inizio del campionato, prendono come beniamino un giocatore significa che intravedono in lui delle qualità. Al di là del singolo giocatore credo che per centrare l'obiettivo sia necessario l'apporto di tutta la rosa. Il campionato di Serie B è lungo e dispendioso, non bastano un difensore, un centrocampista e un attaccante bravo. Serve uno spirito di unione, di collaborazione, uno spogliatoio sereno. Bisogna guardare non l'orticello proprio ma la realtà generale".

Come l'amarezza e la rabbia per la retrocessione possono trasformarsi in spinta positiva per fare un cammino totalmente nuovo?

"Lavorando a testa bassa, non pensando che ti chiami Cagliari o Genoa perchè niente è scontato. Dando il cento per cento con pazienza, costanza e qualità negli allenamenti e nelle partite, mettendo qualcosa in più per ripagare l'amarezza dei tifosi".