Cagliari Calcio: "Volevamo tutti essere Riva, con la maglia bianca e il numero 11 disegnato a mano"

Cagliari Calcio: "Volevamo tutti essere Riva, con la maglia bianca e il numero 11 disegnato a mano"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Luca Di Leonardo
Oggi alle 11:30Primo piano
di Giorgia Zuddas

Il Cagliari Calcio, attraverso una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, ha voluto ricordare con affetto e gratitudine Gigi Riva nel giorno in cui avrebbe compiuto 81 anni. Di seguito il messaggio di club: 

"Volevamo tutti essere Gigi Riva. Con la maglietta bianca addosso, le stanghe del numero 11 scritte a mano col pennarello nero. Con i pantaloncini corti abbinati, i calzettoni lunghi sino alle ginocchia, gli scarpini scuri trovati sotto l’albero a Natale perché avevamo fatto i bravi bambini. Calpestando sterrati pietrosi e gobbi che definirli campi era una esagerazione, ogni caduta una ferita; era la fantasia a farti rotolare sull’erba morbida di San Siro.

Calciavamo un Supertele volatile con tutta la potenza di cui eravamo capaci, di sinistro possibilmente, mirando allo spazio delimitato dai due sassi sovrapposti, come avevamo visto fare a lui la domenica prima: il pallone di cuoio pesante era finito sotto la traversa come sospinto dalla forza del vento di maestrale che imperversava a cento all’ora sul Sant’Elia. Provavamo a imitarne la rovesciata, rovinandoci schiena e gomiti.

Alcuni, i più fanatici, andavano dal barbiere chiedendo di conciargli i capelli come li portava lui, ricci e ribelli. Volevamo essere buoni e forti come lui, che non temeva il buio e parlava poco perché i forti non avevano bisogno di perdersi in mille discorsi, i forti agivano e basta. Importava la sguardo, fermo, fisso, acuto. Contavano la testa alta e la schiena dritta…

Un simbolo, capitato qui per un caso fortuito, oppure no, forse era tutto scritto, il destino ineluttabile al quale nemmeno gli dei potevano sottrarsi. Gigi, insieme agli altri corsari suoi compagni, ci ha fatto volare alti, messi sulla carta geografica, reso realtà i nostri sogni; ci ha reso orgogliosi di noi, dato una identità, cancellato brutte etichette. Ma questo l’abbiamo saputo molto tempo dopo. Per noi Gigi era il campione che indicava la via, l’eroe dalla parte del giusto, e il giusto erano il Cagliari e la Sardegna, al massimo la Nazionale Appartenenza, lealtà, rispetto; coraggio, cuore, passione per i nostri colori. E ancora, la spavalderia di lottare contro avversari superiori di numero, la risolutezza a non arrendersi quando tutto pare perduto e la vita sembra avercela a morte con te, a ricominciare ogni volta non facendo caso al dolore delle cicatrici.

Per tutto questo, oggi 7 novembre, ci riuniamo col bicchiere in mano a celebrare il suo compleanno. A ricordare i suoi gol, li abbiamo stampati nella memoria e non ci stanchiamo di rivederli, in bianco e nero o a colori. A onorare un passato che è ancora presente e sarà sempre futuro. Perché, come scrisse Gianni Brera, uno come lui non si è mai visto e mai più si vedrà. Dentro e fuori dal campo. Fedele a sé stesso, non ha tradito. Avrebbe potuto prendersi l’universo, ha preferito vivere il nostro mondo. Una scelta d’amore, e che altro se no?

Oggi ci mancano i suoi silenzi ma continua a parlarci. Con la stessa forza, dignità, pudore. Alziamo i calici, eternamente grati per ciò che ha dato, per come l’ha fatto, per l’esempio che ha tramandato.

Buon compleanno, Gigi".