Massimo Paganin: "Con la Lazio il Cagliari dovrà impostare una partita prevalentemente difensiva, ma senza rinunciare alle sue ripartenze che, contro un avversario dal baricentro molto alto, potrebbero risultare decisive"
L’ex difensore - ora commentatore tecnico e opinionista per le reti Mediaset - Massimo Paganin, intervistato da Tuttocagliari.net, analizza a fondo le cause del periodo critico attraversato dal Cagliari di Fabio Pisacane e prova a giocare in anticipo il match che questa sera vedrà i rossoblù opposti alla Lazio di Maurizio Sarri.
Massimo, dove è finito il Cagliari? La squadra garibaldina e arrembante ammirata a inizio stagione sembra essere improvvisamente sparita. E il cambio di modulo voluto da Pisacane, col ritorno alla difesa a cinque, potrebbe aver contribuito al crollo verticale delle prestazioni di Prati e compagni.
“In effetti il cambio di sistema di gioco può aver influito negativamente. Nell’ultimo periodo il baricentro della squadra è un po’ più basso. La classifica non è da buttare via, anche se nelle ultime due gare il Cagliari ha collezionato due pareggi e due sconfitte. Ci sono stati sicuramente dei piccoli passi indietro, anche se non dobbiamo dimenticarci che l’obiettivo primario dei rossoblù è quello di mantenere la categoria. Stasera la sfida con la Lazio sarà importante, anche se non rappresenta uno scontro diretto. Pisacane, che ovviamente ha bisogno del suo tempo per maturare la giusta esperienza in massima serie, su qualcosa dovrà intervenire: dovrà operare degli aggiustamenti tattici, ma anche trovare il modo migliore per comunicare coi suoi ragazzi e capire come affrontare di domenica in domenica gli avversari che il calendario gli proporrà. E tutto questo dovrà avvenire molto in fretta, perché la serie A non ti lascia margine di errore.
Il periodo che sta attraversando il Cagliari non è particolarmente critico: è il classico momento di difficoltà che nel corso di una stagione una formazione in lotta per non retrocedere fisiologicamente deve fronteggiare. Una soluzione potrebbe essere quella di cambiare sistema di gioco, certo, anche se il mister deve continuare a credere nelle sue convinzioni tecnico-tattiche e portare avanti le sue idee. In più la squadra è composta da parecchi giovani - penso a Idrissi, a Prati e a Palestra, tanto per citarne tre - che non sempre magari riescono a ‘sentire’ il momento e a dare al gruppo un contributo significativo in termini di esperienza. Tutto questo è parte del percorso da compiere, e credo che la società lo avesse messo in preventivo all’inizio del campionato.”
Che Lazio dobbiamo aspettarci stasera? Finora i biancocelesti non sempre hanno convinto, alternando buone prestazioni a gare piuttosto anonime nelle quali hanno mostrato, in particolare, scarso mordente in fase offensiva.
“La Lazio sta faticando a trovare la sua dimensione. Ma, tutto sommato, non sta attraversando un momento negativo: nelle ultime cinque gare ha ottenuto tre pareggi e due vittorie. Sarri dà un’identità ben precisa alle sue compagini, che producono tanto e giocano sempre per fare gol. Ecco, anche se Guendouzi e compagni finora hanno segnato poco sono comunque sempre stati in grado di creare parecchie occasioni da rete. Ora il tecnico sta lavorando sodo per trasmettere i suoi principi di gioco ai calciatori biancocelesti. Il Cagliari dovrà dunque impostare una partita accorta, preoccupandosi di non concedere tanto a una squadra che invece, per caratteristiche, sa rendersi pericolosissima soprattutto con i suoi esterni, abili a puntare l’uomo nell’uno contro uno. Zaccagni può sempre fare la differenza, senza dimenticare un elemento come Isaksen che sta crescendo a vista d’occhio e dispone di grandi mezzi tecnici. I rossoblù sono attesi da una gara prevalentemente difensiva, nella quale tuttavia dovranno essere bravi a sfruttare al massimo quelle ripartenze che la Lazio, per via del suo baricentro molto alto, fisiologicamente concederà.”