Cellino a L'Unione Sarda: "La cessione del Cagliari? Giulini mi ha conquistato con una bottiglia di whisky"

Massimo Cellino, ai microfoni de L'Unione Sarda, è tornato a parlare del suo legame con il Cagliari e dei retroscena legati all'acquisto e alla successiva cessione del club rossoblù.
A 35 anni acquistò il Cagliari per 16 miliardi dalla famiglia Orrù. Che cosa la spinse?
"L'incoscienza. L'incoscienza e poi il nostro concorrente numero uno in Italia, Franco Ambrosio, proprietario dell'Italgrani. Massimo, prenditi il Cagliari perché il Napoli ha già preso Fonseca e non hanno il coraggio di firmargli il contratto. Io non capivo nulla di calcio. Lo compriamo insieme il Cagliari. Così dai, sono 12 miliardi di lire. C**, tutti questi soldi. Io andai a Napoli dal presidente Ferlaino a chiudere l'operazione: 50,1% noi, 49% Franco Ambrosio con una sua società immobiliare. Poi dopo sei mesi rilevammo tutto».
Cosa la spinse, dopo 23 campionati, a vendere il Cagliari a Tommaso Giulini?
"Tommaso Giulini è stato l'unico, con un prezzo molto più basso di altri, concreto. Devo dire la verità. Mi ha conquistato con una bottiglia di whisky. Venne a Leeds a trovarmi e mi portò una bottiglia di Blue Label. Io sono un sentimentale e il whisky mi piace. Fu un incontro simpatico, perciò feci di tutto per dare a lui il Cagliari".
Aveva avuto altre offerte...
"C'erano altri compratori, con più soldi. Avevo già un'operazione avviata con il Qatar, con un referente che stava in Svizzera, che mi disse Noi compriamo il Cagliari, ma compriamo anche Massimo Cellino, vogliamo che tu rimanga a Cagliari. Compratemi il Cagliari, dissi, ma io non posso rimanere perché sono in una situazione molto imbarazzante con l'amministrazione comunale. Non sono una garanzia. No, no, tu rimani. Accettai. Ma ci fu una partita, Cagliari-Milan, vincevamo 1-0. Lopez fece un cambio del cavolo e il Milan pareggiò nel finale. Mi chiamarono e mi dissero butta via Lopez. Perché lo devo mandare via? No, no, tu devi farlo perché tu sei il nostro cameriere, mi disse questo qui, un algerino con la delega di un imprenditore del Qatar. Io non sono il cameriere di nessuno, io sono il cameriere del Cagliari, non cameriere vostro. Perciò, se volete il Cagliari, prendetelo, ma io non rimango con voi. Non se ne fece nulla".