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Un mirto con... Arturo Di Napoli: "Il Cagliari sta facendo il campionato che deve fare, con l'obiettivo di conquistare una salvezza che varrebbe oro. I gol subiti su palla inattiva? Al di là della marcatura a uomo o a zona, conta l'attenzione"

Un mirto con... Arturo Di Napoli: "Il Cagliari sta facendo il campionato che deve fare, con l'obiettivo di conquistare una salvezza che varrebbe oro. I gol subiti su palla inattiva? Al di là della marcatura a uomo o a zona, conta l'attenzione"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
Oggi alle 00:01Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Arturo Di Napoli, ex fantasista e attaccante dai piedi vellutati, ai microfoni di Tuttocagliari.net commenta le prime uscite stagionali del nuovo Cagliari e anticipa quelli che potrebbero essere i contenuti della sfida di questo pomeriggio tra i rossoblù isolani e l’Hellas Verona.

Arturo, lei come giudica l’avvio di campionato del Cagliari? Dopo una serie di prestazioni positive ultimamente si è registrata una piccola involuzione, a cominciare dal gioco e dall’atteggiamento in campo di Mina e compagni.

“Intanto posso dire che il Cagliari sta facendo il campionato che ha sempre fatto in serie A. L’obiettivo è quello di portare a casa una salvezza che varrebbe oro. La squadra segue il proprio allenatore e ha dei codici tattici precisi, nonostante i frequenti cambi di modulo che, d’altra parte, denotano l’eclettismo e la completezza della preparazione tecnico-tattica di Fabio Pisacane.”

Questo pomeriggio appuntamento al Bentegodi per il confronto col Verona di Paolo Zanetti.

“Sarà una gara complicata: andare a giocare a Verona non è mai facile per nessuno. Quella scaligera è una compagine scorbutica e ‘fastidiosa’ da affrontare. Non segna quasi mai, è vero, ma le occasioni per far gol le crea eccome. D’altra parte il Cagliari deve dare continuità alle sue prestazioni e mettere prezioso fieno in cascina in vista del prosieguo della stagione.”

C’è un giocatore della rosa rossoblù che, fino a oggi, l’ha particolarmente impressionata?

“Sarei stato curioso di vedere all’opera Belotti, ma purtroppo si è fatto male quasi subito. Detto questo, non c’è un singolo elemento che spicca sugli altri: la chiave del gioco del Cagliari è il collettivo, coeso e compatto, guidato da un mister con le idee chiare.”

A Cagliari in questo periodo si discute parecchio intorno al problema dei calci da fermo. I rossoblù soffrono moltissimo sui corner e sulle punizioni avversarie: soprattutto in queste situazioni secondo lei va mantenuta l’impostazione a zona o è meglio passare a una più rigida e “ferrea” marcatura a uomo?

“Allora, posso capire che ogni allenatore abbia le proprie convinzioni e i propri principi. Ed è giusto che continui sempre a perseguirli. Però quando le statistiche ti dicono in modo netto, continuativo e inconfutabile che qualcosa non va per il verso giusto - ad esempio che prendi troppi gol sui calci piazzati - allora è il caso di considerare l’opzione di cambiare qualcosa. Ad ogni modo, che si giochi a uomo o che si marchi a zona, credo che la componente veramente essenziale sia l’attenzione. La concentrazione individuale e di reparto.”