UN MIRTO CON... FRANCO COLOMBA

UN MIRTO CON... FRANCO COLOMBATUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
venerdì 12 agosto 2022, 00:00Un mirto con...
di Roberta Lai

Riguardo all'attualità in chiave Cagliari, la redazione di TuttoCagliari.Net ha intervistato in esclusiva Franco Colomba, ex allenatore dei sardi dal dicembre 2006 al febbraio 2007.

Cosa pensa del Cagliari di Fabio Liverani?

“Penso che il Cagliari sia autorizzato ad avere insieme ad altre squadre i pronostici favorevoli per un ritorno in Serie A. È ovvio che non è così semplice perché la Serie B, specie per chi non c’è da tanto tempo, nasconde insidie. È un campionato impegnativo, costituto da grandi squadre e da qualche outsider. Se si recupera Rog e se Nandez rimane il Cagliari ha dei giocatori importanti e interessanti. È una squadra che ha dei valori, non solo il nome. È giusto quindi che sia tra le pretendenti per tornare in Serie A".

Ci sono dei reparti dove c’è ancora bisogno di lavorare?

"A mio avviso è una squadra abbastanza completa. Ha Lapadula, un giocatore come Nandez che dà quantità e qualità, Rog che è un mediano, Viola che è un geometra di qualità in mezzo al campo. Liverani poi è un allenatore che fa giocare le sue squadre. L’importante è che si entri subito nella mentalità della Serie B, non pensando che solo perché si è il Cagliari si debba avere tutto per scontato”.

Le prestazioni di Gaston Pereiro non stanno convincendo. Il giocatore sembra faticare nell’avere una certa continuità. Lei, da allenatore, come cercherebbe di esaltare quelle che sono le due indubbie qualità tecniche?

“Se non sta convincendo adesso non è un problema. Le partite amichevoli, così come la Coppa Italia, lasciano il tempo che trovano. Ora si entra nel vivo e il giocatore dovrà tirare fuori gli artigli, la concentrazione, l’atteggiamento giusto. Il campionato è quello che conta”.

Un quotidiano locale rifletteva oggi su un dubbio che potrebbe attanagliare Liverani: chi schierare in attacco? Come far coesistere Pavoletti e Lapadula?

“Sappiamo benissimo cosa sa fare Pavoletti: sa fare la sponda, gestire il pallone per far salire la squadra. Lapadula è uno che gli può girare intorno, sfruttare le sue giocate, le sue spizzicate di testa. Pavoletti è acrobatico nel gioco aereo, Lapadula nelle sterzate sul primo palo, nelle giocate palla a terra. A mio avviso è un’accoppiata che può reggere e che sarà fondamentale per risalire”.

In questo precampionato tanti giovani hanno avuto modo di mostrare le loro qualità e di ritagliarsi uno spazio importante. C’è qualcuno che l’ha colpita in maniera particolare?

“Mi è piaciuto molto Makoumbou”.

Una scelta giusta quella di creare un mix tra esperti e più giovani?

"Sì. Nel calcio e soprattutto nella Serie B non ci vuole soltanto esperienza ma anche freschezza atletica. Il mix di giovani e anziani è un mix vincente”.

Sabato il Cagliari affronterà il Como. Che tipo di partita si aspetta?

“È ovvio che ci sono valori differenti ma spesso in B questi stessi valori, queste differenze si assottigliano se non c’è l’atteggiamento giusto. Credo che sia importante avere quello perché altrimenti puoi perdere anche con una neopromossa dalla C che dà l’anima, che vuole dimostrare di essere all’altezza. Se non c’è l’atteggiamento giusto si rischia di fare brutte figure. I pronostici sono a favore del Cagliari ma si dovrà fare attenzione”.

Quanto è difficile per un allenatore arrivare a Cagliari in un periodo così difficile? Quanto è difficile intraprendere questa nuova avventura e soddisfare le aspettative?

“Cagliari è sempre stata soprannominata 'l'isola felice', mi auguro ritorni ad esserlo ma con entusiasmo, agonismo e qualità. Spero che i vari problemi sorti possano risolversi. Non è facile ma ci si deve riuscire. L’allenatore è lì anche per questo, per riportare entusiasmo sul lavoro, nel gruppo, far capire a chi è retrocesso che si hanno le qualità per risalire, far capire a chi è arrivato che si trova in una società di prestigio. In questo aiutano i risultati immediati e la volontà di tutti di fare bene. L’allenatore deve ripristinare le caratteristiche di una società, di una squadra, di una tifoseria. I rapporti si cuciono tutti insieme. In una società di calcio, se manca anche un solo componente, le cose non possono funzionare”.

Si ringrazia Franco Colomba per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.