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Un mirto con... Michele Canini: "Pisacane insiste sulla difesa a zona perché conosce le caratteristiche dei suoi giocatori. Il Cagliari non deve necessariamente marcare a uomo, ma deve migliorare sulle risalite e sul posizionamento in campo"

Un mirto con... Michele Canini: "Pisacane insiste sulla difesa a zona perché conosce le caratteristiche dei suoi giocatori. Il Cagliari non deve necessariamente marcare a uomo, ma deve migliorare sulle risalite e sul posizionamento in campo"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
Oggi alle 00:55Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Michele Canini, ex difensore centrale del Cagliari, ai microfoni di Tuttocagliari.net commenta le ultime uscite della formazione rossoblù, con particolare riferimento alla trasferta di Udine e alla grigia prestazione interna offerta domenica scorsa contro il Bologna.

Michele, il Cagliari sembra aver perso buona parte di quello smalto e di quello spirito garibaldino messi in mostra nelle primissime giornate. Da cosa possono dipendere le due prestazioni poco convincenti inanellate contro Udinese e Bologna?

“Magari ci sono un po’ di scorie fisiche. Certo, siamo solo all’inizio del campionato, ma bisogna vedere se la squadra è già in condizione o meno. Molto dipende dalla preparazione che è stata fatta in estate. Possono concorrere diversi fattori, ma io credo che non ci sia da essere troppo preoccupati: basta un risultato positivo per tirarsi su e tornare a respirare. Io ho visto la partita di domenica col Bologna: effettivamente il Cagliari non ha fatto benissimo, ma tutto sommato ho assistito a una gara equilibrata. Orsolini ha trovato un gran gol nel finale che ha chiuso i conti; forse sul suo tiro il portiere Caprile avrebbe potuto fare qualcosa di più, ma non voglio dare colpe a nessuno. Insomma, il Cagliari non ha sfigurato, partendo dal presupposto che quella emiliana è un’ottima compagine, competitiva in Italia così come in Europa.”

A Cagliari è più che mai vivo il dibattito sulla difesa a zona contrapposta alla marcatura a uomo. I rossoblù sono particolarmente vulnerabili sui calci da fermo: ormai sono parecchi i gol subiti da Luperto e compagni sugli sviluppi di azione da palla inattiva. Almeno in quelle situazioni potrebbe essere raccomandabile tornare alla marcatura a uomo a discapito della zona, per tenere più vicini gli attaccanti avversari?

“Io ho provato sia la marcatura a zona che quella a uomo: ognuna ha dei pro e dei contro. L’allenatore valuta le caratteristiche dei propri difensori: alla luce di questo, credo che Pisacane faccia bene a continuare a insistere sulla zona. Di sicuro il Cagliari dovrà migliorare certi aspetti specifici, tra cui la risalita e il posizionamento di alcuni giocatori in certe zone del campo. Senza dimenticare l’attenzione e la concentrazione: non è che se si marca a zona non bisogna guardare l’uomo, anzi. Bisogna tenere sotto controllo l’uomo, la palla e la propria zona di competenza, parlandosi sempre coi propri compagni. Sono questi i punti su cui battere, al di là della marcatura a zona o a uomo. Anche perché abbiamo visto proprio in questi giorni, in Champions League, diverse squadre subire gol su calcio da fermo pur marcando a uomo.”

Domenica il Cagliari affronterà il Verona allo stadio Bentegodi. A suo avviso che atteggiamento dovranno avere i rossoblù per riprendere a marciare spediti come nelle prime giornate di campionato?

“L’approccio dovrà essere quello di andare a Verona per cogliere un risultato positivo, senza focalizzarsi troppo sulla conquista dei tre punti. Anche un pareggio sarebbe molto importante. Il Bentegodi è un campo complicato, ma il Cagliari ha tutte le carte in regola per sfoderare un’ottima prestazione e portare a casa punti preziosi.”