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UN MIRTO CON... ADRIANO REGINATO: "Non commettiamo l'errore di giudicare Pisacane dopo poche giornate di campionato. Le prime partite contano poco, anche perché le gambe dei giocatori sono imballate. Diamo tempo al tempo: il percorso è lungo"

UN MIRTO CON... ADRIANO REGINATO: "Non commettiamo l'errore di giudicare Pisacane dopo poche giornate di campionato. Le prime partite contano poco, anche perché le gambe dei giocatori sono imballate. Diamo tempo al tempo: il percorso è lungo"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Luca Di Leonardo - TuttoCagliari.net
domenica 3 agosto 2025, 02:29Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Verrebbe la tentazione di chiamarlo pomposamente “il dodicesimo dei dodicesimi”. Ma tale definizione non gli renderebbe giustizia, né ne coglierebbe lo spessore e la grandezza. Perché Adriano Reginato, storico “secondo” di Enrico Albertosi nel leggendario Cagliari Campione d’Italia, per parecchio tempo è stato il numero uno. E che numero uno!

Portiere essenziale e senza fronzoli, ha accompagnato idealmente - con le sue parate e col suo carisma - la compagine rossoblù nella sua ascesa verso il tricolore. Oggi, a ottantasette primavere compiute, continua a seguire il “suo” Cagliari nella buona e nella cattiva sorte. Fedele come un innamorato impenitente. Come un antico capitano e nume tutelare che, nonostante siano passati cinquant’anni da quando calzava le scarpette chiodate, non abbandona - anzi, continua dolcemente a cullare - la passione calcistica di una vita intera.

Adriano, qual è la sua opinione su Fabio Pisacane? Come giudica la scelta del presidente Giulini di affidargli la prima squadra dopo gli esaltanti risultati ottenuti alla guida del settore giovanile rossoblù?

“Direi che è stata una scelta molto coraggiosa. Di certo questa investitura da parte del presidente significa che c’è grande fiducia nel tecnico partenopeo. Aggiungo che, dal momento che è stata intrapresa questa strada, noi tifosi dobbiamo ancora più compattarci attorno alla squadra e fare sentire il nostro sostegno. E inoltre dovremo evitare di attribuire troppa importanza alle prime partite di campionato, che lasciano il tempo che trovano perché le gambe dei giocatori sono ancora imballate. Insomma, per valutare l’operato di Pisacane dovremo aspettare e lasciar passare parecchio tempo: d’altro canto i frutti del lavoro quotidiano non si raccolgono mai immediatamente. Tra l’altro c’è da augurarsi che i nuovi innesti - piuttosto numerosi - si abituino rapidamente al clima di Cagliari e al gioco che vorrà proporre il nuovo allenatore.”

Secondo lei dove e come deve migliorare il Cagliari, rispetto a quanto mostrato nello scorso campionato, per ambire a un risultato migliore di una salvezza stiracchiata conseguita solo alla penultima giornata?

“Beh, io vorrei ricordare che anche con Claudio Ranieri, due anni fa, ci siamo salvati a stento a due giornate dalla fine. E non sempre le prestazioni sono state convincenti, anzi… Ora si tratta di aspettare e di vedere cosa riusciremo a combinare. Credo che sia importante, anche in prospettiva futura, lanciare qualche giovane di valore, che avrà bisogno del giusto contesto e delle condizioni ideali per inserirsi al meglio in prima squadra. I talenti in erba, secondo me, vanno buttati nella mischia quando la squadra gira per il verso giusto: questo rende le cose molto più facili.

È vero che non sempre nell’ultimo campionato abbiamo giocato bene, ma siamo anche stati condizionati da tanti infortuni e da altre circostanze negative. Anche per queste ragioni Nicola non ha quasi mai potuto schierare la stessa formazione per due domeniche di fila. E questo è stato un problema, perché i calciatori per fare gruppo e per trovare la giusta alchimia in campo hanno bisogno di giocare assieme tante partite. Invece ogni tanto uno si faceva male, l’altro magari non era in forma… e così il Cagliari, negli ultimi tempi, non è riuscito a trovare la quadra. In compenso, però, abbiamo mantenuto la categoria: un traguardo mica da poco. E forse in questo momento, proprio in ragione delle tante difficoltà incontrate lungo il cammino, c’è da accontentarsi di essere ancora in serie A.

Tuttavia, la speranza per l’immediato futuro è che si possa far meglio. Tutti ci auguriamo che la decisione del presidente di ingaggiare Pisacane dia presto i suoi frutti.”