UN MIRTO CON... DAVIDE DI GENNARO: "Fabio Pisacane merita l'opportunità che gli sta concedendo il Cagliari. Da calciatore metteva al primo posto i valori umani e l'importanza del gruppo: lo stesso farà da allenatore"

L’ex regista del Cagliari Davide Di Gennaro, compagno in rossoblù di Fabio Pisacane tra il 2015 e il 2017, ai microfoni di Tuttocagliari.net saluta con entusiasmo la nuova avventura che attende il tecnico napoletano, promosso dalla panchina della Primavera a quella della prima squadra.
Davide, innanzitutto le chiedo un giudizio sulla passata stagione, che il Cagliari ha vissuto esprimendo raramente un buon calcio e facendo registrare tantissimi alti e bassi.
“Giudicare dall’esterno è sempre complicato. Intanto sottolineo che l’obiettivo stagionale è stato raggiunto, e questa è una premessa imprescindibile. Il ‘come’ è stato sicuramente oggetto di valutazioni e di riflessioni da parte della società. E probabilmente ha avuto un suo peso nella decisione di non proseguire il rapporto col mister Davide Nicola, nonostante i risultati ottenuti sul campo.”
A proposito di allenatori: lei ha giocato per due anni assieme al nuovo tecnico “in pectore” del Cagliari: Fabio Pisacane. Cosa si sente di dirgli alla vigilia di questa esperienza intrigante e complicatissima alla guida della prima squadra? E, soprattutto: secondo lei è pronto per un simile salto?
“Per prima cosa gli faccio i complimenti. Fabio aveva grandi doti umane da giocatore, che ha messo a disposizione dei ragazzi durante il suo percorso da tecnico della Primavera cagliaritana. Quest’anno ha vinto la Coppa Italia di categoria: un risultato prestigioso che certifica il fatto che lui ha ben chiari, nella sua mente, gli obiettivi che intende raggiungere. Sono contento che il presidente abbia scommesso su di lui: si tratta di una scelta coraggiosa, ma anche di un’opportunità che Fabio si è francamente meritato. Gli auguro di riuscire fin da subito a dimostrare le sue qualità di allenatore in una piazza, come quella di Cagliari, a cui so che è legatissimo.”
Secondo lei – che l’ha conosciuto in campo da giocatore – che tipo di allenatore dobbiamo aspettarci di vedere all’opera sulla panchina della prima squadra? Un mister dalla mentalità offensiva o, al contrario, un “calcolatore” attento in primis alla fase difensiva?
“Onestamente non ho visto le partite del Cagliari Primavera, però immagino che uno come Fabio metterà al primo posto i valori umani e l’importanza del gruppo nel suo insieme. Saprà sicuramente compattare la squadra e darle un’identità precisa in primis dal punto di vista caratteriale. Ha iniziato molto bene il suo percorso di allenatore nel settore giovanile; adesso arriva questa grande occasione in una piazza a lui carissima e, personalmente, sono sicuro che saprà sfruttarla nel migliore dei modi.
Detto questo, naturalmente molto dipenderà dal valore oggettivo della squadra che gli costruirà il presidente. In ogni caso io mi auguro che tanto la società quanto i tifosi sardi lo sostengano incondizionatamente in questa fase così delicata della sua carriera: Fabio, nei prossimi mesi e anni di lavoro a Cagliari, ne avrà bisogno.”