UN MIRTO CON... MICHELE FERRI

UN MIRTO CON... MICHELE FERRITUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giacomo Morini
sabato 17 dicembre 2022, 00:00Un mirto con...
di Roberta Lai

Riguardo all'attualità in chiave Cagliari, la redazione di TuttoCagliari.net ha intervistato in esclusiva Michele Ferri, ex difensore del Cagliari (dal 2006 al 2009) e del Palermo (dal 2003 al 2006)

Cosa pensa della stagione del Cagliari e del Palermo, due sue ex squadre?

“Sono due piazze importante, esigenti. Entrambe stanno andando un po’ a rilento e affrontando alcune problematiche. C’è un po’ di tensione e delusione, i tifosi si aspettavano un campionato da protagonista”.

Nella stagione 2003/2004 contribuì alla promozione del Palermo in Serie A: cosa serve effettivamente per fare la differenza in questa categoria e per risalire?

“Ho avuto la fortuna di fare parte di un organico importantissimo. Quell’anno la squadra era già pronta per la serie A. Oltre alla qualità c’erano dei valori umani importanti e Zamparini, che è sempre stato un grande presidente, non ha mai lasciato nulla al caso. Tutto ciò ci permise di vincere il campionato. Per riuscirci servono tante componenti: organizzazione, competenza e un ottimo lavoro da parte di tutti”.

Una delle cose che si recrimina al Cagliari è il fatto di avere ancora la testa in Serie A e di non essersi dunque adattato alla realtà della serie cadetta.

“Questa è un’altra cosa importante da non sottovalutare. In Serie B cambia il modo di giocare, c’è più aggressività, meno bel gioco. Un campionato difficile in cui non è semplice calarsi. Chi riesce a farlo, ottiene subito dei risultati chi non riesce trova invece delle difficoltà”.

Secondo lei cosa non sta funzionando?

“Non essendo all’interno faccio fatica a dare una risposta. L’unica cosa che posso dire è che il Cagliari è una squadra attrezzata, con giocatori importanti. È anche vero però che quando le avversarie giocano contro i rossoblù è come se stessero affrontando la Juventus facendo un po’ la partita della vita e per il Cagliari il compito si raddoppia, diventa più difficile. Magari non ottenendo i risultati nell’immediato si creano anche quelle tensioni che sicuramente non aiutano”.

Quanto può condizionare la classifica?

“Solitamente, all’inizio, si dice sempre di non guardarla ma è ovvio che bisogna affrontare partita dopo partita. Se poi le prime scappano via diventa dura riprenderle. Finchè si è in tempo è meglio agire subito e risolvere i problemi nell’immediato, cercando di provare ad arrivare almeno nei playoff”.

Quali sono i suoi ricordi rossoblù?

“Sono stati tre anni importanti per me, ho giocato con continuità in Serie A conquistando tre salvezze. Guardo sempre con piacere Cagliari, è una parte importante della mia carriera”.

Che partita si aspetta domenica?

“Mi aspetto una partita affascinante perché sono due realtà che quando si sono affrontate hanno sempre creato un bello spettacolo. Sono due squadre con delle difficoltà, per il Palermo non sarà facile affrontare il Cagliari che andrà al Barbera per fare la sua parte”.

Una domanda che è stata posta anche a Liverani: come ricucire la spaccatura tra società, allenatore e tifosi?

“Con i risultati, il calcio è legato a questo. Se si riesce a fare un filotto di risultati positivi tutto rientra, tutto diventa più semplici e gli umori cambiano”.

Si ringrazia Michele Ferri per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.