UN MIRTO CON... ORESTE LAMAGNI: "La scommessa-Pisacane? La parola d'ordine è personalità: il tecnico dovrà dimostrare di averne tanta fin dall'inizio della stagione. In caso contrario il Cagliari potrebbe andare incontro a grossi problemi"

Oreste Lamagni, autentica bandiera rossoblù tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, difensore pragmatico e risoluto dotato di straordinaria intelligenza tattica e di un grande senso della posizione, ai microfoni di Tuttocagliari.net esprime il suo parere sul Cagliari attuale e, in particolare, sulla scelta del presidente Tommaso Giulini di affidare la panchina all’esordiente Fabio Pisacane.
Oreste, con quali presupposti Pisacane si affaccia sul grande palcoscenico della serie A dopo aver brillantemente guidato, per due stagioni, la Primavera isolana?
“Ad alti livelli, nel mondo del calcio, l’esperienza conta moltissimo. Pisacane ovviamente non può averne, perché è al suo debutto assoluto tra i professionisti. Staremo a vedere che risultati otterrà sia nel precampionato che nelle prime partite ufficiali. Una cosa è certa: per allenare in serie A, oltre all’esperienza, serve una grande personalità. Ora vedremo di che pasta è fatto il nuovo allenatore. Se dovesse dimostrare di avere poca personalità, beh questo potrebbe rivelarsi un handicap piuttosto grave per la compagine rossoblù. Francamente non mi sento di dire di più sul suo conto, perché non lo conosco quasi per nulla. La speranza è che si mostri all’altezza del compito che gli è stato assegnato e traghetti il Cagliari verso il raggiungimento del suo obiettivo stagionale. Possibilmente in maniera un po’ più tranquilla e rilassata rispetto a ciò che è puntualmente accaduto nelle ultime stagioni.”
L’anno scorso il Cagliari ha offerto un calcio piuttosto speculativo e antiestetico, pur salvandosi con una giornata d’anticipo. Fosse stato per lei avrebbe riconfermato il precedente allenatore – Davide Nicola – o anche lei avrebbe optato per una ventata di novità con l’ingaggio di un tecnico giovane ed entusiasta?
“Ripeto: non conoscendo il modo di lavorare e di allenare di Fabio Pisacane preferisco non sbilanciarmi. Anche perché rischierei di tirare a indovinare. Ma ribadisco quanto detto prima: sarà fondamentale per lui mostrare di avere la giusta personalità per guidare una squadra che appena qualche mese fa si è salvata a stento e solo al crepuscolo del campionato. Ora vedremo come andranno le prime partite ufficiali e poi potremo azzardare qualche commento suffragato da fatti concreti. Questo è il momento di caricare il gruppo e l’ambiente, perché iniziare bene la stagione sarebbe importantissimo per acquisire morale e autostima. In caso contrario ci sarà comunque tutto il tempo per provare a invertire la rotta, magari anche cambiando qualcosa.
Io in maglia cagliaritana ho conosciuto sia campionati difficilissimi e tormentati che stagioni vissute in scioltezza e in spensieratezza. Per cui posso dire con assoluta certezza che giocare tranquilli e rilassati, senza l’assillo di doversi salvare all’ultima o alla penultima giornata, migliora significativamente le prestazioni dei calciatori e, di conseguenza, anche i risultati che ottengono in campo. Il Cagliari ha bisogno di allentare la tensione che lo attanaglia ogni anno e di esprimere il proprio calcio a briglie sciolte, senza pensieri. Ne beneficeranno lo spettacolo e il rendimento sul rettangolo di gioco.”